Il vino. 46esima edizione di Vinitaly. La mia settima perchè sono giovane. Comincia di domenica quest’anno, tanto per convincerci che facciamo davvero uno sporco lavoro. Io parto forte di una bottiglia di soave la sera prima, tanto per onorare il terroir ospitale. Parto anchee forte del fatto che manca poco ed è già finita. Forte del fatto che il vino fa bene e io sono come un Nobile 1997 in una botte, miglioro invecchiando (senza capelli bianchi). Quindi grazie vino, grazie Vinitaly.
Il nodo. Tra le novità di quest’anno il mio look. Cravatta (marinella limited edition troppo colorata per sembrare griffata – al mondo solo io e altre 99 persone – perchè la parola chiave è distinguersi). è l’unica che ho portato (due di riserva ci sono via..) ed è il primo e ultimo dei quattro giorni di fiera che la indosserò. Poi solo jeans, le mie sahariane su misura, il doppio petto a becchi alti e giro culo in vita. Il perchè? Troppe cravatte brutte in giro. Nodi fatti a cazzo di cane. Ragazzi ve lo dico per l’ultima volta, sembrate rappresentati di brugole. Se dovete usarla così, non mettetela sta cravatta, soprattutto ditemi chi nel 2012 vende roba simile che ci mando l’accalappia cani.
Il tornello. L’ho superato già quattro volte in due ore, due anda e due rianda. Quest’anno c’è un codice di lettura. Il badge te lo stampi a casa. Io in bianco e nero, perchè la crisi la sentono anche gli augelli della stampante. La signora davanti a me, una specie di marlene dietrich versione fantasma, ha ingolfato tutto. Il tornello non gira. Lei sostiene che le hanno dato un numero sbagliato. No signora, non é il numero che è sbagliato, ma il lato del badge. Aripijete!
Non vedo l’ora di bere un calice di vino, slacciando il nodo e salutando il tornello. Colonna sonora: Trouble By Cat Stevens