Comincia così, con un caffè finalmente preso a casa dopo settimane di zingaraggio. Quando ho deciso di fare questo lavoro non immaginavo che sarei diventato una specie di Moira Orfei con il blackberry al posto della frusta. Certo, non devo dormire con la puzza di cacca d’elefante, ma fare la collezione di shampini di alberghi di tutto il mondo non era il mio sogno da piccolo. Torno al caffè, Bourbon da qualche mese, buono, provatelo. Non è pubblicità.
Ribaltone uno. Voglio leggere la notizia dei genitori francesi incazzati perchè i figli devono fare i compiti dopo la scuola. Non erano i figli che un tempo si incazzavano perchè dovevano farli? Ribaltone due. Apro la pagina pronto a vedere la foto della Montessori che frusta qualcuno e invece ti trovo le incintate. Ieri sette su sette, oggi 17 su 17. Perseguitato dai numeri. Ci sono i suicidi di massa e anche i parti collettivi. Anche in questo caso si risparmia sul ginecologo, sulle spese di ospedale e sui trasporti e c’è il rischio di far nascere un bambino star dal primo minuto di vita. Ribaltone tre. Leggo che per rifare i seni delle donne ora si userà il grasso del sedere. I chirurghi estetici sono già sul piede di guerra perchè ora con una sola operazione una donna si potrà rifare tette e culo e i medici rischiano di non avere soldi per l’antivegetativa della barchetta ormeggiata a cala de’ medici. Ribaltone quattro. Sentito con le mie orecchie, Fede Emilio due giorni fa che dice “ma no, mediaset mi lascerà lavorare fino a dicembre”. Il resto è nei giornali di oggi. Ribaltone cinque. La mia valigia che da ieri staziona tra il letto e l’armadio, pronta a ripartire, come fosse nel transito di un aeroporto anche lei. Ribaltata stamani, la valigia, dopo che ci sono inciampato dolorosamente. Una volta di ribaltabile andava di moda il sedile della macchina in camporella. Colonna sonora: Once in a life time By Talking heads