Al liceo (fase della vita da nerd) pur di non chiedere una cosa al prof. di turno finivo per non capirla. Non so se avevo imbarazzo dei miei compagni, del professore, o peggio ancora di me stesso. La paura era quella di chiedere l’ovvietà. Sono andato avanti per anni invidiando chi riesce a “rompere il ghiaccio”. C’è sempre un primo in qualcosa che inizia.
Cinque “numeri primi” che avrei voluto essere all’epoca.
- Applauso. Il compito più difficile non è lanciarlo, ma creare seguito. Se fallisci meglio scappare con la scusa della telefonata silenziosa
- Buffet. E’ imbarazzante mangiare? Evidentemente sì, ai buffet. Se cominci per primo sarai tacciato come “il merendero” della situazione
- Tuffi. Allora, chi si vuol buttare per primo per sentire come è l’acqua? Sarà sempre il fighetto della compagnia, oggi con la pancia e la multipla
- Coro. Vi siete mai chiesti ai concerti chi sia il “capo ultrà”? Secondo me qualcuno con la voce grossa
- Eucarestia. In genere la prima è l’anziana vedova seduta sull’angolo centrale della prima fila. E’ furba, si accaparra l’unica ostia non contaminata dal resto della platea
Tornando all’era nerd, è finita che per lavoro faccio domande in pubblico, sono il primo a farle. Chiedo applausi, mangio per primo se ho fame, mi tuffo al volo tra le meduse, inneggio cori ai concerti, anche di Sol Gabetta. L’unica cosa che non faccio è arrivare primo, nè ultimo per la verità, all’Eucarestia: sono all’antica, prima ci si deve confessare. Colonna sonora: Old habits die hard By Mick Jagger (versione feat Sheryl Crow)