L’hanno fatto rientrare nelle “regole” della cavalleria. Se esiste un manuale in cui si dice che l’uomo per la donna deve fare tutte queste cose che avevo ricordato tempo fa (leggi qui) ditemi dove lo posso trovare e me ne farò una ragione. Una in particolare che se fossi una donna mi sentirei sempre imbarazzato: il conto al ristorante.

Ho cenato con donne con il conto in banca sicuramente più pingue del mio, eppure quando arriva quel momento c’è una tattica che deve essere insita nel dna femminile per la quale il conto lo pagherà inesorabilmente lui. Ho riflettuto e in fondo ci sono almeno cinque motivi per cui è giusto che al ristorante sia l’uomo ad offrire.

 

  • La partita. L’uomo medio lascia la propria compagna sola per vedere qualsiasi partita con gli amici al bar mentre commenta la ragazza del banco. Paga il conto in pizzeria
  • Il parto. Esiste un dolore fisico più intenso? Sarà già la mamma a rinfacciartelo fin da piccolo, figurati la tua compagna. Paga il conto in trattoria
  • Il sesso orale. Il 70% delle donne ammette di farlo controvoglia (fonte Prof. Morelli). L’uomo lo sa. Paga il conto del club
  • L’altra. Non deve essere per forza un tradimento, basta un sogno in cui appaia la panettiera in guepiere. Paga il conto una stella Michelin
  • Perdere l’amore. Quando è successo vuol dire che l’ha fatta grossa. Paga il conto da Pinchiorri (anche ai suoceri in questo caso)

 

Quella sera di alcuni anni fa è successo, lei pagò il conto (salato) anche per me. Il motivo lo sapeva bene, tanto che il giorno dopo ho ricevuto un mazzo di rose rosse. I sessi, a volte, si possono confondere. Colonna sonora: Aquarius By Hair

Alessandro Maurilli

Giornalista, chianino igp (come la razza) e soprattutto amante e anche abbastanza esperto (dicono gli altri) delle cose buone da mangiare e da bere, argomento che ama sperimentare anche nella cucina di casa sua. Su Valdichiana Oggi pubblica i suoi pensieri bislacchi nel blog Piove col Sole e nel periodo di sagre recensioni e pesantissimi giudizi sugli eventi mangerecci della vallata (da maggio a settembre infatti il suo peso è a rischio lievitazione). Il suo motto e anche stile di vita si rifà al famoso detto dei Lumacons di Foiano: “Fiorin fiorino, fiorin fiorello, se mi disturbi t’aiusso il bove”.

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