“Don’t leave me high, don’t leave dry”. L’emozionante Dino mi ha svegliato con i Radio Head stamani. Dalla doccia alla macchina sto canticchiando questo verso ad libitum e credo sarà la risposta che darò a tutte le persone che incontrerò oggi. I segnali di Dino non vanno mai sottovalutati. La fenomenologia di un amore in cinque canzoni.
A un certo punto della sua vita (anni ’60), dopo fasti e nefasti, uno dei più grandi jazzisti della storia decide di attuare una catarsi ispirandosi all’amore più grande che per lui esistesse, quello divino. Risultato (e colonna sonora): A love supreme By John Coltrane
Si sa come Umbria Jazz, in ormai dieci lustri, abbia portato a Perugia e dintorni,…
Convegni, tavole rotonde, degustazioni enogastronomiche, mostre fotografiche e documentali tutto dedicato all'animale simbolo della Valdichiana:…
“E io vado a mangiare dallo zio Ernesto!!” Scommetto che se solo avesse un ospitale…
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Nel genere da me e da tanti altri amato c’ è sempre stata la contrapposizione…
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