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Felici infelici

Se solo le case editrici lo avessero spinto di più avrebbe potuto diventare un best seller pari all’Arte di amare By Hermann Hesse. Istruzioni per rendersi infelici By Paul Watzlawick (UEF 7 euro no ebook) è il classico libro che le intellettuali col tacco e il tatuaggio pelvico possono leggere in spiaggia al posto di 50 sfumature…., con la differenza che con questo possono anche intrattenere gli altri gallinacei del recinto con frasi a effetto.

Nella sua banalità lo scrittore dal nome impronunciabile ha scoperto l’acqua calda. Naturalmente siamo felici, ma infelici perché ci guardiamo sempre cogliendo la parte mancante, non quella presente. E’ facile il gioco: guarda i tuoi vicini e gioisci per non essere come loro.

Coppia. Il felice duo che condivide anche la tazza del cesso per i bisogni più infimi ha almeno uno scheletro nell’armadio
Fuori serie. Vale il solito discorso: più cavalli più impotenza
Profeti. L’unico che posso contemplare è esistito 2015 anni fa e ha fatto la fine che sappiamo tutti
Lavoro. Perché lagnarsi del proprio se qualsiasi altro potrebbe essere anche peggio?
Pioggia. C’è qualcosa di meglio di Harry ti presento Sally guardato con lo scaldotto mentre fuori diluvia?

Quando mi sento infelice ho un trucco: guardo le photogallery dei locali del sabato sera e le relative falangi di miei coetanei agghindati a festa. Ecco, in quel momento posso dire di essere davvero fortunato e felice. Colonna sonora: Nobody’s perfect By Madonna

Alessandro Maurilli

Giornalista, chianino igp (come la razza) e soprattutto amante e anche abbastanza esperto (dicono gli altri) delle cose buone da mangiare e da bere, argomento che ama sperimentare anche nella cucina di casa sua. Su Valdichiana Oggi pubblica i suoi pensieri bislacchi nel blog Piove col Sole e nel periodo di sagre recensioni e pesantissimi giudizi sugli eventi mangerecci della vallata (da maggio a settembre infatti il suo peso è a rischio lievitazione). Il suo motto e anche stile di vita si rifà al famoso detto dei Lumacons di Foiano: “Fiorin fiorino, fiorin fiorello, se mi disturbi t’aiusso il bove”.