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Donne “imparate”

Le libere associazioni sono un gioco mentale che dovrebbe aiutare ad essere più veloci nelle reazioni. Io lo faccio da quando sono piccolo e forse è anche per questo che ho una grande collezione di figuracce. Il bello di avere buchi di tempo in una città come Roma è che c’è sempre qualcosa da fare.

Per esempio andare al Vittoriano a vedere la bella mostra che accosta i quadri di Cézanne agli artisti italiani del xx secolo. Da uno dei dipinti esposti è nata l’associazione di oggi. Il quadro è La maison du pendu che ho abbinato nel mio immaginario alla casa della famiglia March descritta dalla Alcott nel romanzo che più ho odiato in gioventù. So di essere impopolare, ma io le quattro sorelle March le ho immaginate crescere così (sempre per associazione libera).

* Meg. Ha lasciato il marito e i gemelli per scappare con un emirato. Oggi vive a Dubai, ha 3.200 borse e 4.800 paia di scarpe
* Jo. Si è arruolata nell’esercito americano. E’ stata arrestata per tentato stupro a un povero marine che si stava facendo la doccia dopo la partita di calcetto
* Beth. Dall’alto dei cieli è la coscienza inaudita di  Amy
* Amy. Vive a Roma. Ha fatto qualche puntata di Amici di Maria ed è in lizza per partecipare a un nuovo reality: Rifatte

In realtà quel romanzo non mi è mai piaciuto perchè piaceva troppo alle mie compagne di banco, le quali a loro volta venivano da me associate a una delle protagoniste e via all’infinito. Nell’immaginare zia March avere amplessi con James Laurence penso che per oggi sia meglio smettere di associare. Colonna sonora: Somewhere over the rainbow By NOFX

Alessandro Maurilli

Giornalista, chianino igp (come la razza) e soprattutto amante e anche abbastanza esperto (dicono gli altri) delle cose buone da mangiare e da bere, argomento che ama sperimentare anche nella cucina di casa sua. Su Valdichiana Oggi pubblica i suoi pensieri bislacchi nel blog Piove col Sole e nel periodo di sagre recensioni e pesantissimi giudizi sugli eventi mangerecci della vallata (da maggio a settembre infatti il suo peso è a rischio lievitazione). Il suo motto e anche stile di vita si rifà al famoso detto dei Lumacons di Foiano: “Fiorin fiorino, fiorin fiorello, se mi disturbi t’aiusso il bove”.

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Alessandro Maurilli

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