Voi siete procrastinatori? Io si, incallito, anzi, “strutturato” come dice il premio IgNobel John Perry, esimio psichiatra che ha dedicato la vita a strutturare la teoria della “procrastinazione strutturata”. In Italia questo libro prende il titolo di “La nobile arte del cazzeggio”, in lingua originale è semplicemente “L’arte della procrastinazione” (e questo giusto per dire che i punti di vista sono diversi).
Mi sono iscritto a un forum per procrastinanti, circa un anno fa, una sorta di terapia di gruppo. Il compito da malato era costruire ogni lunedì una “to do list” che partisse dalle cose più importanti da fare fino a scendere a quelle meno urgenti. Il lunedì successivo poi, oltre a farne una nuova, dovevo spuntare i punti realizzati in ordine di tempo e da procrastinatore strutturato puntualmente realizzavo sempre prima quelli meno urgenti.
Io mi sono ammalato di questa patologia a scuola, rimandavo sempre filosofia e storia studiando materie più sottili, tipo ginnastica (se mi avessero interrogato su aerobico-anaerobico avrei preso 10). Questo il mio motivo. Secondo il Dott. Corvetto invece sarei un procrastinatore per la paura del successo: in pratica mi assalirebbe il senso di colpa nel portare a compimento le azioni catalogate nella mia mente come “più importanti” (??? non ero anche egocentrico? come coniughi le due cose, Dott?). Questi alcuni suggerimenti del Dottor Corvetto, senza comprare per forza il libro di Perry (edito da Sperling&Kupfer – 15 euroni carta 9,99 ebook, gratis se lo rubi alla Feltrinelli di Largo Argentina dove i commessi sono belle addormentate nel bosco).
* Non pensare, ma agire. Se lo sapessi fare non sarei un procrastinatore
* Partire dal fare le cose che più preoccupano. Ma sei scemo?
* Allentare lo stress. Questo potrebbe valere solo durante un amplesso, altrimenti l’adrenalina è proprio la benzina per fare bene
* Penso positivo. By Jovanotti 1994
Lo so, non mi sposerà mai nessuno, perchè sicuramente il giorno del matrimonio arriverò in chiesa dopo la sposa e dirò “scusate, ho dovuto cambiare la lampadina del bagno, facciamo domani?”. Colonna sonora: Oublions l’Amerique By Nedeah Miranda