E’ la solita sala stampa, cambiano però i soggetti che la popolano, a parte i valorosi e preziosi colleghi dell’ufficio stampa. Come in ogni fiera fuori c’è il mondo che scorre, il parcheggio intasato, il profumo di salamelle e patatine fritte. Dentro solo pc accesi, qualche parolaccia in sottofondo, qualche sboronata di qualche starlette di qualche tv “only horse” che chissà chi può conoscere, ma se la tira lo stesso perchè avere uno strumento fallico in mano come un microfono gioca sempre brutti scherzi.
Questa volta il mondo è quello dei cavalli, esseri animati per me così belli da guardare, ma così lontani dal poterne concepire un rapporto “empatico”, come dicono i veri appassionati. Per arrivare dalla sala accrediti alla sala stampa (150 metri a piedi) mi è sembrato di attraversare un campo minato di qualche radura del Vietnam e non solo per le cacche. Bestie altissime che camminano con in sella sontuosi cavalieri dal pacco rinforzato. Poi la trincea diventa un ricordo e finalmente il mio vero mondo pericoloso: una scrivania, un caffè (portato al desk perchè fa più fico), il casino sopra il tavolo manco dovessi scrivere il nuovo trattato “de rerum equo”. Anche le pierre non mancano, scosciate anche qui (me le sarei aspettate con una mise da amazzone per entrare meglio nella parte) che ti leggono il badge prima di avvicinarti per vedere se vale la pena “provarci”. E poi eccole, non sai manco chi siano, ma loro ti conoscono da una vita, talmente da una vita che esordiscono mettendoti “a tuo agio” con un “carisssssssssimoooooo Ale”. Poi la notizia di oggi: un cavallo arabo battuto all’asta a 1,4 milioni di euro. “Stica’” penso tra me. Poi anche un “che culo!” per chi l’ha comprato! Poi un attimo dopo non resisto ed entro nella parte del cronista d’assalto assetato di scoop chiedendo alla pierre che continua a fare cip cip se sia fondamentalista o meno, il cavallo arabo naturalmente. Un’altra notizia è che secondo la Bocconi 7 italiani su 10 sanno che Marsala era il cavallo di Garibaldi. Vuol dire che solo 3 su 10 sanno che Marsala è anche una città o un vino? Un’altra che il 77% dei genitori italiani vorrebbe che i propri figli praticassero equitazione come sport il che significa che non basterebbero gli oltre 400 mila cavalli a disposizione in Italia. C’è poi Kenya, la zebra (vera) che si lascia cavalcare da tutti (così dicono) senza sella e senza redini e magari non contribuisce a imbrattare l’asfalto tra un padiglione e l’altro. Dietro a Kenya Phil Collins in persona che canta unplugged tutta la colonna sonora di Spirit. E ora il telefono che comincia a squillare e per un attimo mi sembra di essere a Vinitaly. Poi ti affacci: non è aprile, non ci sono gli sballoni, nemmeno le standiste ignude e l’odore di vino si è tramutato in tanfo di merda. Eppure è così, un lavoro duro solo per pochi duri che tra gli omaggi è valso anche un sottosella griffato (mi dicono) color blu notte che, forse, userò come tappeto in bagno. Al galoppo! Colonna sonora: Cavallo bianco By… non si può dire perchè porta merda.. e non quella di cavallo
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