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Artusi e la ricetta della felicità

Ne ho letti e recensiti parecchi di libri di ricette in questi anni. Mai però uno che desse quella della felicità, anche se quella del peposo alla fornacina di Artusi per me c’è andata vicino. E invece un giorno ti svegli ed eccola lì. Jules Stanbridge l’ha messa nero su bianco “La ricetta segreta della felicità”. Non avrei mai pensato di poter leggere un romanzo pubblicato con una copertina rosa. Invece l’ho fatto e ne sono stato contento e lo consiglio a tutti i sognatori trentenni. Perchè io sono trentenne (senza ancora un capello bianco ndt), perchè la protagonista del romanzo è trentenne e è trentenne anche la felicità.

La ricetta di Jules: Prendete una trentenne; aggiungete un cucchiaio di incertezza e mescolate; aggiungete un cucchiaio di brutte notizie; una grande decisione; 300 cupcake; un sorriso e un po’ di rossore; una manciata di ricordi; un bacio – o più – q.b.; un pizzico di gelosia; aggiungete un pizzico di speranza; cinque cucchiaini colmi di lacrime; 865 mince pie e due desideri di Natale. Mescolate tutti gli ingredienti e lasciate cuocere per 365 giorni.

Non dico come verrà il piatto della Stanbridge (il libro è edito da Leggereditore, accattatevillo). Però ho pensato a quale potrebbe essere la mia di ricette per la felicità. Quando si cucina ci vuole musica. Ho acceso l’iPod su Antonio Bennet, ritmo perfetto per miscelare gli ingredienti e… La ricetta: Prendete un trentenne senza ancora un capello bianco; aggiungete 100 g di egoismo; 200 g di egocentrismo; aggiungete un misurino esistenziale con 6 di media; poi mettete tanta voglia di serenità; un rullino di fotografie del passato; una passeggiata a due per mano in riva al mare d’inverno; un tuffo tra le meduse davanti all’arco dell’elefante; gelosia portamivia a mazzi; aggiungete una chitarra e un ukulele; sale di Mozia q.b.; un tocco di follia pura. Mescolate e mettete a cuocere per 365 giorni facendo attenzione che gli ingredienti non fuggano dalla pentola. Chi vivrà vedrà.

Per le vostre ricette della felicità c’è un concorso molto carino promosso proprio dalla casa editirice sul loro sito. In palio una cena per due, non la felicità. Colonna sonora: The best is yet to come By Tony Bennet

Alessandro Maurilli

Giornalista, chianino igp (come la razza) e soprattutto amante e anche abbastanza esperto (dicono gli altri) delle cose buone da mangiare e da bere, argomento che ama sperimentare anche nella cucina di casa sua. Su Valdichiana Oggi pubblica i suoi pensieri bislacchi nel blog Piove col Sole e nel periodo di sagre recensioni e pesantissimi giudizi sugli eventi mangerecci della vallata (da maggio a settembre infatti il suo peso è a rischio lievitazione). Il suo motto e anche stile di vita si rifà al famoso detto dei Lumacons di Foiano: “Fiorin fiorino, fiorin fiorello, se mi disturbi t’aiusso il bove”.

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