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AM come Ammazza

Siamo nel vivo degli anni ’80. Viaggio Valdichiana – Genova per il saluto estivo agli zii. L’elemento caratterizzante è l’odore di nuovo misto chiuso dell’ammiraglia di famiglia usata per le grandi occasioni. Un bambino di 6/7 anni affronta male 4 ore di macchina, sapendo soprattutto che la meta sarà la pesantezza del capoluogo ligure in quegli anni in cui il grigiore del porto antico e i trans di via Prè erano l’istantanea più bella di quella città.

Così il gioco delle targhe, quelle con le sigle. Il babbo dice la sigla e il bimbo e la mamma indovinano la provincia. Noia, anche se quel gioco avrebbe aiuato in futuro a risolvere tanti Bartezzaghi e Ghilardi. Ed ecco scendere in campo la malata fantasia di un bambino che sarebbe diventato un po’ come lo schizoid man di Fripp.

* AQ: A(c)querello, per colorare sempre il grigiore incombente
* AN: Ansia, da prestazione
* BA: Baricentro, perchè l’equilibrio è tutto. E anche Baricentro nel senso di centro di Bari
* BO: Bomarzo, il parco dei mostri che poi scopri essere tutti i giorni in ogni luogo
* CA: Cazzo di cane, come tutte le cose che faccio
* CH: Chiodo schiaccia chiodo
* FI: Finocchietto selvatico, quello che raccoglievo nei campi da bambino
* GE: Genitori in blue jeans, come speravo fossero anche i miei
* GR: Grondante sangue, come la bistecca di Vincent Vega
* IS: Isolato dal mondo
* LI: Li mortacci tua e de chi nun te lo dice
* NA: Nasse da pesca per irretire e non fare male alle prede
* PA: Pattini a rotelle, come quelli che non ho mai imparato a usare
* SI: Silenzio per favore
* SS: SchutzStaffel
* TO: Tocco (con la o aperta) di cioccolato bicolore
* VE: Verità sempre e comunque (quando rinascerò)

Con un centinaio di sigle di provincia c’era davvero da divertirsi e intanto si arrivava a Genova, non prima di aver vomitato (un po’ per le curve, un po’ per l’odore nauseante dell’ammiraglia) più o meno verso Rapallo. AR: Aridateme n’infanzia (felice). Colonna sonora: Bum Bum By Irene Grandi

Alessandro Maurilli

Giornalista, chianino igp (come la razza) e soprattutto amante e anche abbastanza esperto (dicono gli altri) delle cose buone da mangiare e da bere, argomento che ama sperimentare anche nella cucina di casa sua. Su Valdichiana Oggi pubblica i suoi pensieri bislacchi nel blog Piove col Sole e nel periodo di sagre recensioni e pesantissimi giudizi sugli eventi mangerecci della vallata (da maggio a settembre infatti il suo peso è a rischio lievitazione). Il suo motto e anche stile di vita si rifà al famoso detto dei Lumacons di Foiano: “Fiorin fiorino, fiorin fiorello, se mi disturbi t’aiusso il bove”.

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Alessandro Maurilli

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