Per quanto mi riguarda quella del cinghiale di Castiglion Fiorentino (Ar) è la primavera delle sagre e il mio percorso estivo all’ingrasso parte da lì per confluire negli appuntamenti più allucinanti, dalla Chiana in sù e in giù per il Paese. La sagra, di cosa non importa, è il più grande acquario umano che possa conoscere. Ci trovi di tutto, dal milionario imprenditore in tod’s, al ragazzo di campagna dalla bestemmia libera.
E siccome l’Italia è piena di fantasia, anche nelle sagre ci si può sbizzarrire. Dalle marronate in piazza alla sagra dei maroni; dalla sagra de la volia cazzata al november porc rally (dove la lancia maiala è tra le vetture favorite). La sagra ti salva al ritorno dal mare la domenica quando la fila interminabile di mareggianti arrovellati ti fa venire fame di fagioli e cotiche. E’ in questi momenti, nelle frazioncine più sconosciute, che puoi trovare la festa de la pasta cu l’agghia e sasizza arrustuta, o la feta di teteun della paola barale che se le è appena rifatte per la sesta volta. Per gli avventurieri ci sono quelle più hard, tipo quella della zanzara, della ranocchia, del melone asciutto. Panettoni party il giorno di ferragosto e feste della cicerchia a natale. Ce n’è davvero per tutti. Anche questa è Italia. Appuntamento allora alla sagra della fica maschia, ovvero la festa nazionale delle pari opportunità. Colonna sonora: Alla fiera dell’est By Angelo Branduardi