Dopo il successo di “adotta una pigotta”, arriva nelle piazze italiane, soprattutto nei lidi estivi, “affitta una famiglia”. Leggo nel Corriere che secondo uno studio di scienziati finlandesi vivere da soli porta alla depressione in poco tempo, circa 8 anni al massimo. Può succedere, sempre secondo i saggi nordici, anche a chi sta benissimo, ha un lavoro bello e tanti amici. L’atto che deprime è rientrare in casa da soli la sera e non avere qualcuno a cui dire “ciao, sono rientrato”.
Ora, che io sappia i finlandesi non sono poi così simpatici e compagnoni e se non mi sbaglio la Scandinavia è una delle regioni con il più alto numero di suicidi. Sarà per via dello stufato di renna? Sì perchè avendo mangiato tutte le renne gli scandinavi hanno automaticamente eliminato la leggenda di babbo natale e crescere senza questo mito sì che è deprimente. Io vivo da solo da 13 anni, sono forse un po’ paranoico, ma sinceramente depresso no e ho già superato di 5 anni il periodo indicato dalla ricerca. Anzi. Ci sono piccole sfumature che ti fanno credere di essere persino nell’empireo. Per esempio quando rientri non è necessario dire “ciao” a qualcuno. Ci sono modi per segnare il territorio e sentirsi fortunati lo stesso. Come sapere di avere a disposizione i 900 canali di sky senza qualcuno che ti dice di cambiare. C’è poi la variante animale. Puoi sempre prendere un gatto, un cane, un pappagallo, o un meno impegnativo pesce rosso. Io per non dover dire ciao nemmeno a un animale ho risolto il problema comprando una bella pianta, di quelle a tanti rami che sembra sempre una festa con decine di persone. L’eventuale accenno di depressione si placa nel momento in cui arriva la bolletta della luce o del gas e ti dici “si!!! ho risparmiato un 10% rispetto allo scorso anno” e sai che è solo e soltanto merito tuo. Per non parlare del poter fare le cose di bagno con la porta aperta perchè tutta la casa è un open space in cui gli specchi ritraggono solo te stesso. Anche queste sono gioie. Ritengo per questi e per tanti altri motivi che lo studio dei finlandesi sia inutile, o forse solo una tattica politica manovrata da certi italiani per dimostrare che i bamboccioni hanno davvero un buon motivo per rimanere da mamma’. Colonna sonora: Worried man By Paolo Nutini
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