E’ il solito giochino che come tanti faccio intorno alle 23.30 del 31 dicembre, credo da sempre. Un foglietto diviso in due parti. Da una parte “cose buone”, dall’altra “cose brutte”. E giù a scrivere e poi, alle 00.03 più o meno, giusto il tempo di “scambiarsi il segno d’auguri” con chi c’è intorno, via nel fuoco, sperando che tutto sia diverso. Lo dice anche la Woolf che senza illusioni il mondo non vivrebbe, quindi teniamocele.
Basta però un secondo per renderti conto che tutto è uguale al giorno prima, alla faccia delle profezie, dei buoni propositi e anche dei bastoncini scintillanti che tutti gli anni ti bucano il piumino allo scoccare della mezzanotte. Al T3 di Fiumicino il primo dell’anno la scena è sempre la stessa con l’allegra famiglia “parioli” pronta per le Maldive. C’è Adolfo avanti che fa finta di leggere il giornale mentre pensa all’amplesso con l’amante la sera prima; a metà della fila c’è Giulia, la signora botux felix col tacco dell’havaianas che richiama all’ordine Filippo e Franco Maria, i due bimbetti che sembrano scesi dal pret à porter di Pitti Bambino autunno/inverno; chiude la sequenza la tata filippina che guarda avanti e pensa, cosa lo lasciamo a lei. Se accendi per sbaglio la tele anche lì non è cambiato niente (a parte che te lo fanno vedere in digitale): la ragazza belloccia del grande fratello piange, il suo compagno di casa ha sbagliato spazzolino e ha usato il suo. Gli chef in erba piangono, la faraona si è bruciata. I ballerini sul ghiaccio piangono perchè c’è poca sciolina. A domenica in piangono perchè è arrivato l’anno nuovo. A Cortina si piange perchè nelle piste c’è poca neve. La Clerici continua a fare puzza di cipolla, mentre la Parodi ha bruciato il risottino e piangono anche loro. Il concerto di Capodanno è sempre lo stesso, lo so perchè quel direttore d’orchestra è morto tre anni fa. E’ tutto uguale. Anche il numero del taxi. Il tassinaro è sempre lui, incazzato e annoiato che ti parla di una casa in Brasile che non comprerà mai per colpa di Berlusconi. A Foiano della Chiana il mercato c’è sempre di lunedì e le verdure sono sempre quelle. Tutto uguale, ma tutto sommato meglio così, vorrà dire che al primo sbalzo esistenziale tutto sarà più elettrizzante. Colonna sonora: Buonanotte fiorellino By Francesco De Gregori
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