La mosca killer quest’anno non ha “vinto” e la stagione olearia cortonese 2015 si avvia a conclusione tra previsioni prudentemente ottimistiche sul raccolto e sulla conseguente produzione di extra vergine d’oliva. L’anno nero dell’olio, 2014, sembra ormai alle spalle ma non sarà certamente dimenticato.
“La brutta annata è servita a prendere coscienza dell’eccellenza di questo nostro prodotto ed a trarre insegnamento per il futuro- ha detto l’Assessore Albano Ricci aprendo ufficialmente l’incontro di martedì sera, a Terontola, tra le associazioni frantoiani e olivicoltori cortonesi ed il Prof. Eric Conti dell’Università di Agraria di Perugia sulle problematiche legate agli insetti dell’olio ed i possibili interventi di difesa.
” La coltura dell’olivo interessa molti qui a Cortona- ha sottolineato l’Assessore Ricci- piccoli produttori, hobbisti ma rappresenta anche un preciso riferimento territoriale ed ha un ruolo paesaggistico indiscutibile.”
Bisogna, dunque, che i coltivatori locali imparino a fronteggiare la minaccia della mosca e di altri insetti dell’olivo con competenza e preparazione per difendere i loro uliveti e gli incontri come quello di ieri sera servono proprio a questo.
Gli olivicoltori presenti al dibattito erano tanti, alcuni hanno riconosciuto le trappole ai feromoni, gli insetticidi biologici mentre scorrevano le immagini alle spalle del prof. Conti che parlava dell’importanza del monitoraggio su piante e frutti per individuare in tempo la presenza della mosca.
Una parte del pubblico del Centro di aggregazione sociale di Terontola, invece, sembrava saperne meno sull’argomento ma è rimasta ad ascoltare il prof. Conti fino quasi a mezzanotte, sommergendolo di domande che sottolineavano una diffusa, positiva, voglia di sapere.
Il professore ha analizzato i tipi di interventi possibili in caso di attacco della mosca killer: “Niente trattamenti chimici- ha affermto perentorio- devastanti per l’ambiente e per gli insetti buoni ma trattamenti biologici e, se necessario, raccolta anticipata.”
Anche l’Europa ci invita con le sue direttive, non dimentichiamolo, ad una agricoltura integrata e ad una conseguente lotta integrata contro gli insetti che minacciano l’olivicoltura, cioè a basso impatto ambientale.
“Bisogna puntare sempre ad un prodotto di eccellenza e fare scelte orientate in questa direzione, anche la raccolta anticipata, se è necessario, che ci può far perdere in resa ma salvaguarda la qualità. ” ricorda ancora il prof. Conti.
” Un olio come quello dell’anno scorso, devastato dalle larve, con un evidente innalzamento del livello di acidità che non produce extra vergine di oliva, un altrettanto evidente innalzamento dell’ossidazione che porta al rancido, un abbassamento del livello dei polifenoli che toglie la caratteristica piccante al nostro olio e lo priva del prezioso valore antiossidante, sarebbe stato solo un olio al gusto di verme, che mortifica la superiorità della produzione olearia locale.”
Non è questo che vogliono gli olivicoltori cortonesi e lo hanno dimostrato l’anno scorso rifiutandosi di “mettere le scale” nei loro uliveti martoriati dalla mosca olearia.
Da quest’anno si è voltato pagina… i dibattiti per ora si fermano ma riprenderanno subito dopo la raccolta delle olive che inizierà, molto probabilmente e salvo intoppi, a metà ottobre.
C’è molto ancora da lavorare, soprattutto sull’ associazionismo tra piccoli produttori che porterebbe vantaggi e semplificazione nel lavoro di monitoraggio delle piante e in caso di necessità di interventi di trattamento.
L’invito e l’augurio, per tutti, prima di lasciare la sala di Terontola, è di ritrovarsi il 6 dicembre, alla Festa dell’olio.