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Stiamo tutti… vicini vicini

Pensavate che il vicinato fosse finito?? Spazzato via dalla società postmoderna dove regna l’individualismo e la disgregazione? SBAGLIATO!!! Il vicinato e gli individui dotati di particolare curiosità resistono alle conseguenze dell’isolamento digitale…io almeno sono ancora qui. Le vecchine, infatti, la mattina mi guardano ancora male dalla finestra quando mi vedono rientrare all’alba, quando le incrocio con la faccia di chi non dorme mai calpestando il pavimento appena pulito del pianerottolo, e  loro li  sono già belle pronte e pimpanti…. con il sugo sui fornelli…..

 

Comunque per non cadere nel pregiudizio facile e nel più classico degli stereotipi non è affatto una prerogativa solo di chi è in pensione sbirciare dalle finestre e controllare quante volte quella di fronte sbatte i tappeti o se sta effettivamente rispettando la raccolta differenziata o se raccoglie i dolci ricordini del cane – uno dei miei passatempi preferiti quando, colta da un’influenza contagiosa, mi annoio a guardare programmi televisivi così poco realistici e che si  ostinano a chiamare reality! Molto meglio dare un’occhiata al mondo circostante che si affolla davanti a casa, almeno non spreco elettricità.

Per queste riflessioni sulla persistenza del vicinato come forma di controllo sociale e, anche ecologico, devo ringraziare, ancora una volta, il mio attuale lavoro, un’occupazione dai grandi risvolti sociologici e umani: la rilevatrice dell’Istat per il 15°censimento della popolazione e delle abitazioni…..Infatti se la televisione entra figuratamente in casa di tutti gli italiani da molto tempo, io al momento ci entro anche concretamente e ho quindi potuto confutare  una volta per tutte le mie idee preconcette sul tipico vicino pettegolo e sulla presunta estinzione del vicinato.

Ciò che ho appurato dalla mia rilevazione nel campo – campo agricolo, edificabile, tutti i campi insomma – è che nelle zone più periferiche e nei piccoli centri abitati capita molto spesso che appena parcheggio la macchina, mille occhi registrano in contemporanea la mia presenza – e probabilmente anche il mio identikit! L’età media è variabile e non incide sulla propensione allo spettegolamento.
Dopo questo primo controllo visivo scatta l’accertamento delle mie generalità –  il mio bolide comunque è abbastanza riconoscibile – e mi accolgono calorosamente, offrendo i propri servizi da paginebianche.com e raccontandomi per filo e per segno vita, morte e miracoli delle successive 350 case. Il tutto accompagnato da descrizioni dettagliate su orari di uscita e rientro di figli, cugini, cani, conigli, spiegazioni sulle professioni vere e fittizie del nipote del parente che vie nella casa dietro la collina, fallimenti commerciali e tradimenti affettivi segretissimiiiiii compresi nel pacchetto.
Tutte informazioni che neanche i servizi segreti appostati da un anno in quella via avrebbero potuto scoprire così precisamente. E invece il vicinato quando vuole può.

A parte i fallimenti in corso e i tradimenti amorosi il resto delle informazioni soprattutto quelli su orari di ritorno a casa per la mia attuale occupazione sono molto utili e quindi il vicinato mi ha sicuramente facilitato la missione…..tutto è bene quel che finisce bene insomma, 3.000 occhi in più fanno sempre comodo almeno fino al giorno in cui ascoltando una conversazione finirò per sentire che a mia volta sono finita io fonte d’interesse.. ” ma l’hai presente quella citta??? La rilevatrice, si si proprio lei, ma te lo sai che l’altro giorno era……e poi alle 21.01 e 5 secondi ha attraversato la strada e lo sai con chi……ma tu guarda e poi ma te lo sai perchè non cambia macchina???”.

Michele Lupetti

Colui che nel lontano 2006 ideò tutto questo. Fondatore e proprietario di ValdichianaOggi, dopo gli inizi col blog "Il Pollo della Valdichiana". Oltre a dispensare opinioni sulle cose locali è Beatlesiano da sempre (corrente-Paul Mc Cartney), coltiva strane passioni cinematografiche e musicali mescolando Hitchcock con La Corazzata Potemkin, Nadav Guedj con i Kraftwerk. I suoi veri eroi, però, sono Franco Gasparri, Tomas Milian, Maurizio Merli, Umberto Lenzi... volti di un'epoca in cui sarebbe stato decisamente più di moda: gli anni '70

View Comments

  • Cara Cecilia.
    Siamo tutti parte dello stesso pianeta, ma pensiamo di essere individui unici sono in realtà una massa di esseri che si connettono se ne rendono conto o no.
    La tecnologia allegato ci ha mostrato quanto siamo tutti uno. Io vivo in questa città del Brasile http://www.camposdojordao.com.br ( non è una tipica città brasiliana )
    Buon Natale

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Michele Lupetti

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