Fino a qualche anno fa ero una di quelle aretine che non i spostavano in macchina neanche se le imploravi in ginocchio. Esisteva la corriera che mi portava a scuola, il treno che mi portava a Firenze e le mie gambine che percorrevano la strada restante verso i negozi, l’Università e i locali. La patente era per me come il Santo Graal per Re Artù: introvabile e irrangiungibile. Chi è montato in macchina con me non stenta a crederlo. Poi esattamente nel 2006 tutto è cambiato, sono riuscita a fare un parcheggio a esse in Via Giotto ed ecco li la mia schedina rosa che mi permetteva di guidare.
E da quel momento la strada è stata poi tutta in salita. In tutti i sensi calcolando le sgommate che mi tocca dare per evitare di andare all’indietro mentre cerco di superare le pettate Lucignanensi, Castiglionesi, Foianesi e Cortonesi ecc…..
Ultimamente mi sento come una pallina da ping pong sparata all’ennesima potenza ……direzione Valdichiana. E non solo la Valdichiana aretina, ma mi sono spinta anche oltre verso l’estremo Sud toccando persino alcuni punti della Valdichiana Senese.
Il motivo del mio continuo peregrinare diurno e notturno per campagne verdi e strade statali o semi statali non è il gioco del Scopri quando un cinghiale attraverserà la strada, ma è un mix di natura economica, motivi culturali e anche piacere. Il mio di piacere, quello della mia povera macchina un po’ meno.
Insomma sono due anni che giro locali, ristoranti, piscine, musei e lavori tutti di origine assolutamente controllata. Valdichiana Doc.
Il paradosso è che venendo ad Arezzo e avendo studiato e vissuto a Firenze non dovrei aver problemi a a trovare un lavoro o locali per divertirmi in queste due città ricche di offerte. Ok una città – Firenze – ricca di offerte. E invece no, oramai la Valdichiana è diventata la mia risorsa lavorativa per eccellenza da quando mi sono laureata e la patria delle mie serate.
Oramai ad Arezzo l’unico modo per divertirsi è fare il Tour delle migliori gelaterie e aspettare i fuochi di San Donato per dire la stessa frase ogni anno: erano meglio quelli dell’anno prima.
Ma una volta per trovare lavoro e divertimenti non ci si doveva spostare dalla campagna sognando le mille luci della città??? Quindi sono letteralmente a un bivio – l’ennesimo – tra fare l’abbonamento per il treno e trasferirimi a Firenze o quello al benzinaio per il pieno settimanale di metano.
Tre/quattro volte alla settimana infatti percorro la favolosa strada – emmm – che mi porta all’ Outlet Valdichiana Village quella che passa per Pieve al toppo, Alberoro, Montagnano, Cesa e Foiano.
La strada più lunga che c’è, ricca di bei paesaggi e colma di speranze inattese. Speranza che il trattore davanti a me che va a 30 km/h al prossimo incrocio giri…….
E le solite tre/quattro volte in cui mi reco appunto nel mio luogo di lavoro inserisco deviazioni al mio percorso di ritorno fermandomi a mangiare a Lucignano, Castiglion Fiorentino, Montagnano a seconda della fame che ho. Le altre 2/ 3 giornate restanti non rimango nella mia città come si potrebbe pensare e come vorrebbe la mia macchinina – d’epoca – per riposarsi.
No ecco che vado in piscina a Foiano per risparmiare quei pochi euro – che poi in realtà spendo per il metano, o vado a fare aperitivi negli adorabili locali di Cortona dove si respira a pieni polmoni l’aria artistica e culturale – anche per vedere gli stranieri in visita – e concludo le mie serate a Castiglion Fiorentino d’estate e al Monte S. Savino d’inverno.
Oramai potrei elencare tutti i migliori punti ristoro della Valdichiana, i Bancomat della mia banca, i prezzi della benzina ai distributori e se imparo anche il dialetto mi toccherà chiedere la residenza onoraria.
Nel 1984 il Ragazzo di campagna il film interpretato da Renato Pozzetto parlava di un ragazzotto di campagna che andava a Milano per lavorare e svagarsi, nel 2011 io invece dovrei girare il film “la ragazza di città”…. poi in questo periodo con tutte queste sagre e feste paesane farò l’abbonamento
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