Andare via due giorni e staccare dalla routine per poi tornare alla dura realtà è come pemettere a un diabetico di mangiare tutti i dolci che vuole per due giorni: lì per lì sembra di stare in Paradiso, ma finita la tregua di 48 ore ripiombi nella tristezza di una vita senza dolci o nell’ansia quotidiana di una vita senza alcuno scopo evidente
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Oscar Wilde diceva “L’uomo senza uno scopo è come una bottiglia di vetro senza il sole, esiste, ma non risplende”. Niente di più vero. Senza un obiettivo, uno scopo a breve e lungo termine siamo come zombie che compiono gesti meccanici, alzarsi, lavarsi i denti, mangiare, lavorare e dormire. Ognuno di noi per quanto piccolo o grande, espresso o non espresso ha un obiettivo nella vita che poi sia trovare un milionario come Lauren Bacall, Marylin Monroe in Come sposare un milionario, entrare nel guiness dei Primati per la lunghezza delle unghie o fare della propria passione una professione, è secondario, l’importante è che ci sia.
Il problema è che oggi ad avere solo un obiettivo ti senti come uno sciagurato idealista che non tiene aperte mille porte comtemporaneamente, flessibilità perseveranza e costanza difficilmente coesistono. Si può essere costanti nella flessibilità, ma in questo modo è praticamente certo che si perde di vista l’obiettivo finale.Sei troppo concentrato a capire cosa fare domani, domani l’altro che i lunghi piani ti sembrano impossibili.
A me hanno consigliato lo Yoga per rilassarmi, per stemperare l’ansia e l’angoscia interiore di vedere scorrere il tempo in modo infruttuoso, senza avvicinarmi di un millimetro al mio obiettivo. Magari lo Yoga risolvesse la disoccupazione giovanile del 38%, in questa prospettiva mi chiedo che miracoli farà il Pilates..