Sono passati pochi decenni dalle ultime emigrazioni di massa, quando gli italiani andavano a cercare fortuna all’estero, da quando lasciavamo le proprie case e le proprie famiglie per ricominciare tutto daccapo dall’altra parte del mondo. Lontani da casa mantenevano, afflitti dalla nostalgia per le capre e le pecore rimpiazzate dai canguri e dai koala, i rapporti epistolari con il nativo paesello e talvolta nel rispetto dell’antico detto “moglie e buoi dei paesi tuoi” sposavano giovani e ignare fanciulle italiane come accade nel film del 1971 con Alberto Sordi e Claudia Cardinale “Bello, onesto, emigrato Australia sposerebbe compaesana illibata”.
La sorte peggiore capitava sempre a noi donne comunque!!!!
Insomma una volta l’emigrante italiano partiva solo con un fagotto sulla spalla verso l’ignoto sopportando un viaggio estenuante in mare – io prenderei l’aereo – ignaro di cosa volesse dire Welcome e non solo perchè l’inglese era una lingua ostica, ma perche welcome non era la prima cosa che dicevano a noi italiani quando approdavamo con in spalla il nostro fagotto.
E’ da questa estate che mi balena nella mente la voglia di partire verso il Nuovo Mondo Australiano – come testimonia il mio post del 13 agosto https://www.valdichianaoggi.it/blogs/oggi-mordo/questa-e-discriminazione-7104414.html in cui mi lamentavo del fatto che il mio cervello non era così richiesto all’estero e per questo minacciavo di impartire una battaglia legale contro ignoti per discriminazione cerebrale.
Al momento mi è passata l’anima battagliera, ma mi è rimasta la convinzione che la fuga del mio cervello sia l’unica alternativa a questa atroce situazione di stallo. Così, non per sfiducia verso l’ennesimo master che sto frequentando, ho provato a fare un po’ di conti e piani astrologici sulla mia proabile partenza per la “terra dei canguri e dei surfisti” e devo dire che, rispetto a quest’estate, la mia prospettiva è decisamente migliorata
Effettivamente se sono riusciti a farlo gli italiani di fine ‘800 perchè non potrei farlo io donna del 2012 armata di una consocenza elementare dell’inglese e dello strumento per eccellenza Google Translate??
In rete ci sono un miliardo di blog che spiegano come e quando partire, cosa accade dall’altra parte del mondo e racconatno le traversie di noi italiani in trasferta come http://www.italiansinfuga.com. Insomma anche senza laurea in ingegneria astrofisica e un q.i da far impallidire Einstein forse qualche chances c’è. Inoltre Skype sopperirà ai miei prolemi di nostalgia con un click e potrò tranquillamente mantenere i rapporti con amici e parenti in tempo reale, purtroppo per loro, e continuare a mandare Curricula vitae a qualche azienda italiana così per sport mentre sarò comodamente distesa in una spiaggia australiana a rosolare….
E se mi dovesse andare bene, grazie al mio spirito d’iniziativa femminile, e quindi rimanessi in pianta stabile “emigrante” potrei farmi mandare dal mio paesello – Arezzo – un marito se mi dovessi improvvisamente stancare dell’aspetto aitante degli australiani. Ma non come facevano una volta a caso senza garanzie, come un appuntamento al buio…..perchè noi nuovi futuri emigranti del 21esimo secolo ci possiamo avvalere di strumenti idonei – l’ironia è tutto – come Facebook per non comprare a scatola chiusa!!! Mariti e buoi dei paesi tuoi???? Anche NO!!!!!!