E’ stato come un campanellino d’allarme nella testa, un Tic Tac insistente che, non possedendo un orologio, mi ha fatto alquanto pensare. Dopo aver visto – in differita – quel ”vestito” a Sanremo mi sono resa conto che si stava effettivamente avvicinando inesorabile l’ultimo di Carnevale. Colei che lo indossava è stata fraintesa dai più, non hanno compreso la sua estrema ironia: stava semplicemente impersonando un’odalisca nel rispetto del periodo Carnevalesco, altrimenti come avrebbe potuto vestirsi di rosa e azzurro non lo so. Peccato però che il travestimento sia stato sciupato da quello strappo accidentale…Tornando al Tic Tac da che mi vesto quest’anno?
Domani è martedì grasso, l’ultimo di Carnevale da sempre una delle mie feste preferite, l’unico giorno in cui è mi è concesso di dare sfogo alla fantasia e di andare poi anche in giro. Per una sera posso finalmente destituire il mio abito da precaria e cercare di essere un’altra persona – potrei anche vestirmi da lavoratrice a tempo indeterminato, molto monotona – o anche da pianta come è accaduto nel lontano carnevale 2008 quando mi sono vestita all’ultimo momento da albero per mancanza di altre idee geniali. Calze marroni e stivali marroni facevano il tronco, gonna a piege verde bosco abbinata a golf verde chiaro e un po’di cespugli e rametti secchi infilati tra i capelli e nel cappotto hanno dato il giusto tocco di realismo.
No perchè troppo noioso vestirsi con quei vestiti preconfezionati dove dal trucco all’abito è già tutto organizzato, vuoi mettere il brivido di arrivare a due ore dall’uscita e infilarsi vestiti improbabili e fingere di averci pensato per giorni e la gente che per questo ti guarda con un punto interogattivo stampato in faccia perchè non capisce da che ti sei conciata?
Io sono per il Carnevale a impatto zero, zero spese e zero sprechi.
Sono poi proprio curiosa di vedere quale evento mediatico verrà rappresentato nella passerella del Corso Italia domani sera. Sicuramente qualche aitante giovane che si vestirà da odalisca Belen lo troverò e speriamo di non incappare in un gruppo vestito da Fisco che insegue un altro gruppo vestito da Cortina d’Ampezzo non si sa mai che non sia uno scherzo. La genialità degli aretini nel trovare travestimenti degni di uno scengrafo professionista è innegabile… ciò che i miei occhi hanno visto…
Tornando a me sono ancora abbastanza indecisa, non vorrei essere troppo scontata e, dal momento che ho già indossato tutti i miei vestiti di quanto avevo 10 anni – compreso il mio vestito della Comunione quando mi sono vestita da bambola di porcellana con scritto fragile Made in China su un braccio o da collegiale francese in Erasmus – le idee cominciano a scarseggiare. La mia prima scelta era Ugly Betty, ma la totale assenza di vestiti così atroci nel mio armadio mi ha fatto desistere, il mio sogno di vestirmi da Dancing Queen di Mamma Mia è rimandato a quando costringerò altre due mie amche a fare con me il terzetto e quindi mi vestirò da leopardo visto che quest’anno il leopardato è tornato decisamente di moda. Ieri sera ho fatto la prima prova trucco e ho paura che più che un leopardo sembrerò semplicemente qualcuno con la varicella, idea davvero geniale poi.
Non vedo l’ora che sia domani… non c’è niente di meglio che spezzare questa routine di “alla ricerca di” con una serata all’insegna del ridicolo… che qui se non si prende tutto con un po’di sana ironia, almeno per una sera, la strada è tutta una discesa o una scalinata visto Sanremo.
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