Si dice fai ciò che ti piace e non lavorerai un solo giorno della tua vita – obiettivo raggiunto – ma come mai, mi chiedo, la stessa massima non viene applicata anche al matrimonio? Sposa chi ti piace e non litigherai un solo giorno o non tenterai di avvelenarlo ogni sera?
Qualcuno ha vagamente notato l’esplosione di programmi televisivi legati al matrimonio? Oltre al mio preferito Abito da sposa cercasi in lingua madre Say yes to the dress su Real Time, sullo schermo piatto impazzano programmi su matrimoni stravaganti, matrimoni super costosi, matrimoni organizzati dal futuro marito all’insaputa della fidanzata che decide se sposare o meno poi il suo improbabile wedding planner a seconda della bruttezza del vestito che lui le ha scelto. Insomma matrimoni ovunque e non solo a primavera. Da qui la mia riflessione: ma il matrimonio da quando ha smesso di essere alla portata di tutti e desiderio di tutti è diventato uno show? Non più una routine, ma un evento?
Un tempo – neanche troppo lontano – il matrimonio divideva in due fasce le donne: quelle sposate con un ruolo nella società anche se il marito era un delinquente abituale e quelle non sposate che se non si facevano suore erano un peso per la società: strane, streghe o zitelle. Per fortuna siamo uscite da questo schema soffocante e il matrimonio è diventato veramente una scelta, una possibilità tra le tante a disposizione. Ed ecco che infatti, anche a causa della difficoltà di prendere decisioni così potenzialmente a lungo termine, le unioni civili e religiose sono diminuite. Secondo l’Istat la tendenza alla diminuizione, più forte negli ultimi anni, è in atto dal 1972, ricollegabile quindi alle trasformazioni sociali innescate dal movimento femminista di quel periodo.
In Italia abbiamo ancora un approccio abbastanza tradizionale a quello che veniva definito il giorno più bello nella vita della donna – l’uomo era una comparsa – e tendiamo quanto più possibile a avvicinarci a questo passo con una certa responsbilità e maturità – a 40 anni – ma da quello che appare oltreoceano nella patria dei prodotti culturali di massa ossia Gli Stati Uniti d’America decidere di sposarsi sembra facile e veloce come bere un bicchiere d’acqua, la vera cosa complicata è scegliere il vestito.
Randy il mitico consulente di moda di Kleinfield( atelier di new York e location di Abito da sposa cercasi) consiglia così le sue clienti <<trovare l’abito da sposa è come trovare marito, quando uno è perfetto per te ti fermi non continui a cercare>> e qui di solito scatta la lacrimuccia alla futura sposa che probabilmente tra se e se pensa <<lo rivendo su e.bay male che vada>>. Decisione saggia e ragionata rivendere il marito ovviamente, mica il vestito, quello è davvero amore per sempre.