In una situazione nazionale che sembra più concentrarsi su dibattiti interni ai partiti e un po’ meno ai dibattiti interni nelle nostre case l’unica cosa che mi viene da pensare è a noi chi ci pensa????
A noi comuni mortali affamati? Sarebbe giunta l’ora che anche una delegazione di noi plebei si recasse all’Aventino per protesta o al massimo per guardare il panorama. Ad aspettare che si mettano daccordo tutti è già il 2012 ed ecco che poi a dicembre è già bello e finito il mondo.
Le crisi economiche – argomento per niente dibattuto al momento – ci sono sempre state, nella storia recente: il famoso crack del ’29, l’inflazione alle stelle del primo dopoguerra, insomma di momenti down ce ne sono stati tanti, ma quando tocca a noi difficile dire o pensare “Mal comune mezzo gaudio”.
E la mia mente probabilmente schiacciata da argomenti così complessi ha formulato subito un’associazione delle sue – le potessi controllare mi risparmierei delle belle figuracce.
Ed ecco in ordine di comparizione mentale: crisi – crisi nera – vita difficile – Via col vento.
Capisco che il nesso al momento sembra sfuggire ai più, ma la mia mente alle parole catastrofiche sul futuro italiano si è subito fiondata sulla scena di Vivien Leigh/Rossella O’Hara un po’ malconcia che mangia le radici della terra non avendo più altro da mangiare nel profondo sud degli Stati Uniti dopo che la guerra di secessione americana ha visto la schiacciante vittoria dei nordisti sui suddisti – in Italia c’è chi avrebbe le stesse mire poco “nazionali”.
Comunque tralasciando il fatto che probabilmente la mia mente è cascata proprio lì perchè sono un pochino – è un eufemismo – ossessionata da quel film, mi sono messa a pensare alle mitiche parole pronunciate dalla mia eroina preferita guardando il tramonto con la radice in bella vista in mano e le sopracciglia sempre inarcate: << Io non soffrirò più la fame >>.
E magicamente Puff dopo questo punto di climax drammatico Rossella si rimette in sesto e riesce a cambiare definitivamente la sua condizione di affamata perenne. Come? Vincendo al Totocalcio o tentando la carriera televisiva? No, semplicemente staccando le tende di velluto verde del suo salotto con Mami di sottofondo che le urla dietro. E così in un batter d’occhio quelle che prima erano due tende appese in qualche modo diventano un vestito all’ultima moda con tanto di cordoncino e pon pon usato come cintura, e grazie a quel vestito e a un cappellino che sicuramente prima era un tappetino pe ril bagno la sua scalata economica e sentimentale rinizia, diritta verso il successo. Sposando il promesso sposo di sua sorella che poi morirà in un agguato da ex ereditiera nullafacente Rossella si trasforma in un’imprenditrice con i fiocchi e tutto grazie a quelle magiche tende verde speranza.
Dopo aver rievocato queste immagini su You Tube non ho potuto evitare di lanciare un’occhiata alle mie tende di sala e senza dire una parola ho scrollato il capo e ho pensato ” sono fregata, qui se succede il patatrac è un casino “. Dove andremo oggi come oggi visto che le tende di velluto della nonna sono state sostituite da quelle a stampe dell’ikea?????
Non saprei, ma menomale che domani è un altro giorno!!!!
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