Sto aspettando il conto. Sono seduta a un tavolo di un ristorante e le luci soffuse non sono una scelta dettata dal risparmio. Ho mangiato antipasto, primo e dolce e una bottiglia di vino rosso ad allietare il connubio e la compagnia. La compagnia non era compresa nel prezzo per fortuna. Fermare il tempo e il vortice di voci per entrare in contatto con un luogo, per stare a tavola le ore, per guardare i quadri alle pareti e per chiacchierare all’infinito è un piacere che ultimamente mi concedo volentieri.
La sostanza è ciò che conta, ma prepararsi a una cena inattesa, vestirsi bene senza un motivo, senza una ricorrenza e dedicare tempo anche alla forma e alla lentezza rilassa il corpo e la mente, la mia turbinosa.
A mente leggera, pancia piena e palato soddisfatto i miei vizi – cibo, scarpe, libri, cinema – non mi sembrano così dispendiosi e il futuro incerto, ma lontano. In fondo si deve pur mangiare, leggere e coprirsi i piedi no?
Mai come oggi mi trovo davanti al dilemma antico se è meglio una gallina oggi o un uovo domani, se tentare la tecnica dell’attesa dell’uovo in vista di qualche miniprogetto futuro o se Oscar Wilde quando diceva “l’unico modo di resistere alle tentazioni è cedervi” avesse pienamente ragione.
Mangiando oggi la gallina fare l’uovo alla coque domani diventa un po’ complicato – soprattutto se lo si lascia cuocere all’infinito – ma aspettando l’uovo domani si rischia di stare a pancia parecchio vuota tutto il giorno e aspettare un qualcosa che potrebbe non arrivare mai. Indi per cui?
Come si fa a programmare qualcosa, come si fa a scegliere la strada, la destinazione, il viaggio, porsi degli obiettivi dopo che finita l’Università il mondo ti sembra così vasto? Ci si rifugia nel presente, nel locale, nel “Vizietto” quotidiano, nel benessere di un momento fino a che non si soffoca. Si dice che la vita sia quello che ti capita quando sei impegnata a fare altro, bene io mi impegno ad impegnarmi, al resto Vita pensaci tu però che i miei Cv ce l’hanno anche al Polo Nord.
Oramai neanche più il Libro delle risposte che consulto a scrocco in libreria mi è di conforto – non è per niente chiaro. Il dubbio oltre che ad essere un film con Meryl Streep è insito nella mia persona e non ho la più pallida idea di cosa farò dopo questo weekend da befana. La mia maxi agenda rosa langue di solitudine e in tutto questo caos dubbioso rinunciare ai miei vizi, alle mie piccole coccole quotidiane, alla mia gallina in brodo diventa faticoso. Ora che poi si avvicinano anche i saldi e i miei piedi scalpitano.
E se del domani non c’è certezza, la mia gastrite semicronica mi ricorda che a cedere troppe volte alla tentazione poi ci si rovina lo stomaco, ma il solo ricordo di quei cioccolatini al rum mi da la forza di riaprire l’agenda … per chiamare il dottore.