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Il sabato mattina

Sarà forse che comincio a sentire il peso dei miei 25 anni – compiuti quest’anno per la 3° volta –  sarà che oramai quel che c’era da vedere in zona by night l’ ho già visto, sarà che le nuovissime generazioni reclamano il loro “momento” e non ho più il fisico per intentare un agone ballerino stile Step Up con una 20enne senza problemi di cervicale, sarà tante cose, ma noto che ultimamente a me e alle mie amicizie tira parecchio più il sabato mattina che il venerdì sera.

Nella terra di Pietro l’Aretino il ricambio generazionale per il Corso Italia tra il venerdì sera e il sabato mattina è ben visibile, anche se ci sono i reduci come me che ancora perdurano – non so per quanto – a presenziare in entrambe le occasioni. Il venerdì sera una miriade di neoiscritti all’Università popola nervosamente Sant’Agostino e le viuzze interne del Corso, la mattina del sabato una miriade di ex iscritti all’Università passeggia calma e rilassata per i negozi a caccia di affari sempre più difficili da fare dopo che mi hanno anche ristretto le taglie da bambini nel mio negozio preferito – non credo di essere cresciuta in altezza ultimamente.
Il mercato del sabato mattina ad Arezzo resta ancora una tappa obbligata per molti che sfoggiano quasi gli stessi vestiti e lo stesso trucco della sera prima, capelli acconciati come per un matrimonio e immancabili occhiali da sole. Fai più incontri e chiacchiere la mattina tra le bancarelle – << Mi chi c’è>> dici a uno che la sera prima hai volontariamente snobbato – che il venerdì sera in Piazza San Francesco.
Il sabato mattina con il tuo giornale sotto il braccio sembra tutto un po’ più roseo, sai che ti aspetta un pomeriggio di relax e letture e sai che il weekend è ancora a metà, sai che la macchina può stare parcheggiata a casa perchè con questo tempo si cammina e sai che più prima o poi diventerai una vecchina che spintona la gente per trovare il maglione perfetto sotterrato tra altri 10.000 maglioni accalcati – in questo mi sto portando avanti. 
Il prossimo passopotrebbe essere il giardinaggio del sabato pomeriggio

Cecilia Falchi

30enne Blogger per sopravvivenza mentale e precaria per scelta altrui. Spontanea nel suo essere assurda, sembra uscita da un'illustrazione di "Mary Poppins", ma respira sarcasmo come un personaggio di Woody Allen. Calamita vivente per i guai. Il suo motto è "Domani è un altro giorno... speriamo parta la macchina"

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Cecilia Falchi

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