In attesa che il primo tempo di Juventus-Chievo finisca ho sintonizzato la mia tv di ultimissima generazione – dei baby boomer – su canale 5 e sulle repliche della sfida delle veline che mio malgrado mi ero persa troppo impegnata a concentrarmi sui soliti impegni lavorativi e non. Più i non ultimamente.
Quante cose si possono capire della società in cui viviamo dalla reazione che due ragazze possono avere all’elezione a “Veline” è impressionante: urla, grida, pianti che neanche se le avessero nominate dottoresse in Medicina o in Ingegneria meccanica con Nobel aggiunto. Più o meno le stesse grida che farò io il giorno in cui finalmente otterrò l’iscrizione all’albo dei giornalisti o che un Principe erede al trono mi chiederà di sposarlo sotto effetto di alcolici. Oggi come oggi è più probabile la seconda.
Ma come dare torto a queste due ragazze appena 20enni molto carine che allo sport e all’univesità aggiungeranno la garanzia di un lavoro a tempo determinato, ma remunerativo come showgirl e a tempo spero per loro indeterminato come mogli di calciatori? Come non capire la gioia nei loro occhi alla prospettiva di un lavoro con una lunga storia di successi – sia nel campo della tv che in quello dei calciatori – in confronto alle loro coetanee che si continuano a dire No, Grazie siamo al completo per il lavoro di cameriera il fine settimana?
Male che vada a 25 anni avranno il tempo e la voglia di ritornare sui banchi dell’Università o di rinserirsi nel mondo del lavoro, tanto ve lo dico io non c’è fretta,..
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