Quando ieri sera le mie falangi posteriori comunemente chiamate dita dei piedi sono rientrate in casa hanno emesso un urlo di gradimento in decibel che solo i cani potevano udire, quando poi ho tolto anche quei tacchi che oramai assomigliavano a cubi di ghiaccio anche il mio cane si è tappato le orecchie con le zampe.
Alle 19.00 mentre ascoltavo il Segretario del Partito Democratico Pierluigi Bersani in Piazza Risorgimento ad Arezzo – nel rispetto della Par condicio – per mantenermi in posizione eretta nei momenti in cui l’attenzione calava osservavo la gente, in una parola”usulavo”. La piazza, nonostante i pinguini in libera circolazione, era gremita di gente a sedere e in piedi e una cosa è sicura “faceva freddo a tutti” compreso chi stava nel palco a fare il proprio comizio.
Quindi mi sono messa a riflettere su ciò che oggi è ancora considerato democratico. La crisi è il portavoce del gruppo del non democratico perchè ovvio colpisce solo una parte della popolazione che non sto qui ad elencare tanto sappiamo chi colpisce e ancora meglio chi non colpisce. Le pari opportunità sono una bellssima parola, ma che talvolta rimane tale. E ho paura che con il passare del tempo questa disparità sociale continuerà ad aumentare. Partendo dalle scuole dell’obbligo fino ad arrivare alla possibilità di trasferirsi all’estero o lontano per studiare e per poi lavorare.
Si dice che piove sempre sul bagnato ed è così dall’antichità dei tempi, ma nel polverone suscitato dalle Primarie e poi in quello che verrà sollevato al momento delle elezioni sono tanti i temi caldi ( lavoro, donne, scuola, ripresa economica, imprese) che sento sempre snocciolare come se fossero parte di una lista della spesa: ce l’ho, mi manca, ho detto niente a proposito delle donne?
Dal lontano 2007 – lontano anche dal punto di vista di sensazioni – da quando cioè ho cominciato ad interessarmi alla cosa pubblica, ad andare ad ascoltare i politici e i vari rappresentanti delle istituzioni mi sono fusa le orecchie a forza di ascoltare e le mani a forza di appllaudire appena sentivo dire qualcosa di “democratico”. Tutti o quasi oggi parlano in modo democratico: propongono soluzioni, millantano consapevolezza e comprensione, ma in realtà non si rendono affatto conto di cosa sia vivere al di fuori del loro mondo dorato e non solo per il fatto che vivono in modo più agiato, ma che vivono in un’altra dimensione troppo distante da quella che è la normalità.
Indi per cui direi che se c’è qualcosa di ancora totalmente democratico oggi è il freddo. Fino a che dura.