Arriva prima o poi per tutti il giorno in cui l’offerta amplissima – e un po’ ripetitiva – di Sky si esaurisce e non rimane che scegliere tra rivedere per la 300esima volta i soliti film tra cui alcuni dolorosi e nocivi come “Praura d’amare” con Michelle Pfeiffer e Al Pacino o vedere l’ennesima puntata del “Abito da sposa cercasi”, tutto pur di non riflettere sulla propria condizione o su quella degli altri facilmente osservabile nei mille docureality. Ebbene ha vinto quest’ultima.
Guardando con un occhio un po’ timido i talk show mattutini e pomeridiani sui personaggi del Grande Fratello o di Uomini e Donne “il nostro personale Beautiful italiano” ho trovato molto materiale sui cui riflettere. Dopotutto bisogna conoscere la realtà che ci circonda e per chi, come me, ha una spiccata tendenza all’analisi della società in cui vive i programmi televisivi, i film e le fiction sono una fonte di analisi inestimabile. Quanto mi diverto a incolpare l’istinto sociologico per scusare le mie manie, non lo so nemmeno io.
Comunque devo dire che l’esposizione non prolungata a certi programmi alleggerisce la mente per un po’, tante Verba volant – se si spegne l’audio sembra di assistere a un film comico tra mimi che litigano – e niente accenni alla crisi o almeno a quella economica. Tacchi che si rompono, vestiti identici e tradimenti inaspettati sono all’ordine del giorno. E nessuno può negare che sono chiari esempi di crisi.
Tal senso di leggerezza cerebrale mi ricorda quando andavo al Liceo e dopo aver passato 5 ore a far finta di aver capito come leggere in metrica latina ero talmente distrutta che uscivo da scuola, mangiavo e mi addormentavo con sottofondo la soave voce di Maria de Filippi e quel frastuono di litigate tra donne e uomini, i berci e i balletti mi cullavano meglio di una ninna nanna. La mia generazione è cresciuta così, con i programmi di Maria de Filippi che hanno sostituito Bim Bum Bam con l’entrata dell’adolescenza. E se prima c’era One a intrattenere prima dei cartoni con gli anni è stato rimpiazzato da Maria de Filippi in onda dopo Vivere, Beautiful e Centro Vetrine. Quanto era bello il tempo della scuola.
Devo dire che però un tempo le discussioni erano diverse, ancora non si parlava soltanto di messaggini telefonici in diretta, di chi è fidanzato ufficialmente su facebook e di chi vuole il trono o meno per fare più ospitate nelle discoteche. A parte facebook che ancora non esisteva il resto era un po’ meno omnipresente nei palinsesti della tv generica. Ancora si riusciva a parlare d’altro.
All’alba dei tempi c’era, infatti, “Amici” che non era il Talent Show denoaltri di adesso, ma un talk show dove Maria parlava con gli adolescenti dei problemi e dei loro dubbi e, in confronto a quello che si dicono ora in questi programmi, sembrava di assistere a una chiacchierata tra un gruppo di cresimandi e il prete.
Poi arrivò “Uomini e Donne” tutti i pomeriggi che alternava sapientemente temi seri a temi più leggeri e divertenti – le litigate c’erano sempre – e tra un tema leggero e l’altro nacque la fantastica invenzione del corteggiamento. E tra gli sguardi sbigottiti delle corteggiatrici ancora ignare di cosa stavano facendo – Tina in primis e i suoi boa colorati – e di chi guardava da casa quei balletti e gli spettacolini fatti ad hoc tutto era molto fresco e quasi veritiero, nel limite di cosa può essere considerato veritiero in Tv.
Nessuno allora poteva immaginare che da quegli “ingenui ” corteggiamneti tra signori di mezza età Costantino Vitagliano trasformasse il tronista in una professione a tempo indeterminato e le corteggiatrici in lavoratrici a chiamata, anzi a esterna. E loro la crisi non la sentono.
Nessuno poteva immaginare che il costume italiano cambiasse a tal punto che quando qualcuno ti chiede d’uscire oggi ti chiede di andare a fare un’esterna insieme – non oso commentare – o che essere una corteggiatrice di Uomini e Donne equivale a elemento essenziale per aspirare a fare la conduttrice o l’opinionista, se non anche la politica.
E nessuno si poteva immaginare che la sottoscritta, estenuata da una situazione politica che è meno limpida dell’Arno e intricata di un film di spionaggio, si ritrovasse a guardare la nuova Maria pensando alla malsana possibilità di allargare quello studio per includere tra i corteggiatori e i nuovi tronisti un po’ delle personalità di spicco politiche della nostra società – sempre per il mio gusto sociologico ovvio.
Con un po’ di telefonate da casa e i racconti del tipo << Io ho visto lui un giorno a pranzo con quello dell’ opposizione >> ci sarà veramente un botto da ridere delle crisi…..e a ragione per una volta