…e se rientrando a casa, dopo una serata a teatro, trovaste il vostro appartamento letteralmente “svuotato” di ogni mobile e suppellettile? All’improvviso, “Nudi e crudi”, come i protagonisti della commedia di Alan Bennett, andata in scena ieri sera al teatro Signorelli … solo con i vestiti che avete indosso e nient’altro!!
Un’esperienza traumatica per chiunque, il furto, che stravolge la vita monotona dei coniugi Ransome, una coppia borghese di mezz’età, sposata da trent’anni, senza figli, protagonisti della pièce, e che alla fine si rivelerà essere stato solo un bruttissimo scherzo.
Lui, Mr. Ransome, Paolo Calabresi, avvocato “tutto d’un pezzo”, è arrabbiato, infastidito all’idea di essere stato derubato di ogni cosa, soprattutto del suo stereo con il quale ogni sera ascoltava Mozart.
Lei, Mrs. Ransome, Maria Amelia Monti, dopo la disperazione iniziale per aver perso tutto, prova quasi un senso di liberazione, considera quel furto una possibilità per un nuovo inizio.
Non si ride in questa commedia, e non è un male!
Si sorride, piuttosto, della ingenuità di Rosmary Ransome. Delle piccole trasgressioni alla rigida vita borghese che si concede ora che l’appartamento è vuoto e bisogna ricominciare da capo, come l’acquisto di due divani a sacco, color rosa, in un negozio orientale, insieme a tre collane di plastica colorate e ad un televisore, più grande di quello che è stato rubato e che non aveva mai acceso.
Non si piange neppure, in questa commedia!
Non ci si commuove ma si riflette, sul falso perbenismo di Mr. Ransome, sulla sua aridità di sentimenti, sul suo meschino nascondere, per una vita intera, foto di donne nude tra i libri sugli scaffali ( e la moglie ne è a conoscenza da sempre!). Sull’ictus che lo coglie sul divano di casa, mentre con le cuffie del suo stereo ascolta, non Mozart, ma i languidi gemiti di una coppia registrati su un cd.
Il duo Monti-Calabresi, per la prima volta insieme in teatro, ma già collaudato in televisione nella fiction “Distretto di polizia”, si rivela affiatato e perfettamente in sincronia con il black humor inglese di Bennet. Equilibrata e fedele al testo originale, la traduzione e l’adattamento di Edoardo Erba.
Azzeccatissima la scelta di Erba e della regista Serena Sinigaglia, di ridurre i personaggi di contorno della commedia ad uno solo, affidando al poliedrico e colorato Nicola Sorrenti il compito di narratore, insieme agli altri ruoli previsti dal testo.
Divertenti, i rintocchi musicali, che sottolineano passaggi importanti della commedia, così come pertinente risulta la scenografia.
“Nudi e crudi”, il cui titolo originale è “The clothes they stood up in” nasce dalla penna di Alan Bennet nel 2001 ed è subito un successo editoriale, per qualcuno maggiore di quello che meritava.
Sicuramente più adatto alla rappresentazione teatrale che alla narrazione scritta.
Vale la pena di ricordare che Bennet fu portato per la prima volta in teatro, in Italia, da Anna Marchesini, negli anni 90, con “Una patatina nello zucchero”, “La cerimonia del massaggio” e altri monologhi e commedie del drammaturgo inglese il cui umorismo ben si sposava con l’ironia graffiante della indimenticata attrice umbra.
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Commento puntuale e ben calibrato.