Notte prima degli esami cantava il buon Venditti e, se non sbaglio, è stato anche un film con Giorgio Panariello e l’idolo di tante ragazzine Nicolas Vaporidis, ma nel mio caso è stata notte prima dell’esame, prima dell’ultimo esame universitario, superato il quale pochi mesi dopo mi sarei tolto la soddisfazione di diventare Dottore in Scienze Politiche.
Ma la sera del 6 luglio 2006 era la sera della partita delle partite, era la sera dell’Evento con la E maiuscola, era la sera in cui anche l’ultimo esame, il mitologico storia economica con l’altrettanto mitologico Alberto Grohmann se ne andava a farsi friggere… oddio, per modo di dire, vista la fatica che avevo fatto per prepararlo, però per quelle due ore e poco più c’era Germania – Italia, in diretta da Dortmund e su tutte le televisioni del mondo ma, essendo il sottoscritto un tradizionalista e soprattutto non avendo Sky, Rai 1 divenne il centro delle mie attenzioni come non lo era mai stato con il buon Marco Civoli e l’ovvio Sandro Mazzola.
Un concentrato di emozioni si susseguirono in quelle due ore abbondanti, fra un lancio illuminante di Pirlo ed una teoria sul mercato del lavoro, fra una sgroppata di Zambrotta e sul pensiero di chissà quali domande avrebbe potuto farmi l’esimio Grohmann, ma era chiaro che la maggiore attenzione, solo per quella sera, era per Germania – Italia. Come ricorderete, una sofferenza, calcisticamente parlando, atroce, con la nostra Nazionale che controllò la partita per i novanta minuti, con la beffa atroce di una traversa presa da Zambrotta e un palo di Gilardino nei supplementari, non in quest’ordine cronologico e con il terrore della beffa all’ultimo secondo, con i tedeschi che non muoiono mai e con lo spettro dei rigori che, tranne agli Europei di Olanda, ci avevano sempre visti protagonisti in negativo.
Ma quella sera non fu così! Un sinistro a girare di Grosso sull’ennesimo lancio illuminante di Pirlo ed un contropiede magistrale iniziato da Cannavaro, portato avanti da Gilardino e concluso da Del Piero, fecero impazzire l’Italia intera, con il sottoscritto che aveva, per qualche istante, persino dimenticato “The Day After”.
E allora, finita la partita, in me serpeggiò un dubbio atroce: ma il professor Grohmann, con questo cognome, per chi avrà fatto il tifo??? Io non so per chi abbia fatto il tifo, ma so solo che il giorno dopo, per quanto possa contare, l’ultimo esame universitario andò bene e tre mesi dopo dissi addio a Perugia, in quanto Università, facoltà di Scienze Politiche, con buona pace di Grohmann, Pirlo, Zambrotta e via discorrendo.
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Caro Steve, anche io sono passato da quell'università e da quel professore, il mitico Grohmann. In assoluto il miglior professore che ho avuto a Scienze Politiche, ne conservo un ricordo meraviglioso. Un duro, uno col quale bisognava studiare e non c'erano scappatoie e arrampicate sugli specchi. Una persona straordinaria, competente, preparata e umanamente eccezionale. E poi vabè, anche io ho un ricordo indelebile di quella serata e dell'urlo di gioia incontenibile che riecheggiò a Cortona quando sbloccammo il risultato