Robert Schumann nato nel 1810 a Zwickau ,città di origine slava della Sassonia a circa 65 chilometri a sud di Lipsia, scoprì tardivamente la vocazione di musicista e la sua formazione fu discontinua e in gran parte da autodidatta. Tentò la carriera di pianista e di direttore d’orchestra non ottenendo mai però successi rilevanti. In compenso, oltre che grande compositore fu uno stimatissimo critico musicale.
Titolare soltanto di una piccola rendita, a venti anni d’età decise ad ogni costo di guadagnarsi da vivere con la musica, pur non essendo un musicista professionista come lo si intendeva all’epoca. Ad inizio Ottocento non si concepiva un compositore che sapesse soltanto comporre, doveva essere anche in grado di eseguire e di dirigere le sue opere. Non essendo in grado di suonare per problemi sia di tecnica pianistica che di interpretazione, nè di dirigere, fu considerato un compositore anomalo. Professionalmente fu soltanto un critico musicale e gli ostinati e sfibranti tentativi di diventare anche un musicista professionista, portati avanti per tutta la vita, lo condussero alla depressione e alla pazzia.
Clara Wieck nacque a Lipsia nel 1819, figlia di genitori musicisti che ben presto, quando Clara era una bambina, separarono i rispettivi percorsi di vita. Fu cresciuta dal padre, uomo ambizioso ed estremamente severo che divenne suo insegnante di musica sin dalla più tenera età. Fin da piccolissima si dimostrò particolarmente dotata e i suoi progressi in musica furono di notevole portata e rapidissimi. A soli nove anni esordì ufficialmente al Gewandhaus come partner di Emilie Reichold nell’esecuzione delle Variazioni a quattro mani di Kalkbrenner. Nel 1828 Robert Schumann si recò a Lipsia per iscriversi alla facoltà di giurisprudenza e conoscere un ambiente musicale stimolante e creativo, che sicuramente gli avrebbe consentito maggiori opportunità di crescita. Si immerse gradatamente in una vita musicale ricca e si dedicò alla composizione. I critici ritengono che la conoscenza con Friedrich Wieck( suo futuro suocero) avvenne durante una serata musicale, in casa dell’amico comune Carus, seguita poi dalla richiesta di lezioni di pianoforte. Continuò a comporre, ma come pianista non riusciva a superare il limite del dilettantismo. Invece Clara, che oltre ad essere un’ottima pianista era stata spinta dal padre anche a dedicarsi alla composizione, otteneva numerosi successi come concertista e ad undici anni si era già esibita alla presenza di Paganini, che si trovava a Lipsia, dove aveva incendiato di entusiasmo il pubblico con il suo magico violino.
La vita dei due musicisti, già all’epoca divenuti amici, proseguì così per alcuni anni. Sempre più numerosi i successi di Clara sia come esecutrice che compositrice, che con il padre sempre presente, andava in tournée a Dresda , Altenburg, Weimar, Francoforte. Invece Robert alternava periodi di crisi professionale a momenti di successo sia come compositore che soprattutto come critico. Non si sa di preciso quando iniziò la loro storia d’amore, ma la prima lettera che sembrerebbe far riferimento a un rapporto spintosi oltre l’amicizia è del 1833. Il padre di Clara non accettò mai il fidanzamento e ancor meno la promessa di matrimonio tra i due e tentò di ostacolarli con ogni mezzo. Egli riteneva Robert un incapace, un compositore mediocre, una persona pigra e dedita all’alcool che difficilmente avrebbe potuto mantenere una famiglia e crescere dei figli. Soltanto dopo diversi anni e una lunga causa legale , i due riuscirono a sposarsi a Dresda nel 1840. Da coniugi, vissero un primo periodo piuttosto tranquillo, lui esercitava come critico e divenne redattore in un’ importante rivista musicale, cominciando ad ottenere ottimi risultati anche come compositore. Il suo stile intimo, passionale, caratterizzato da un uso dell’armonia tutto personale che lo rendeva immediatamente riconoscibile, lo rese simbolo per eccellenza dell’artista romantico tedesco. Egli compendiava in una sintesi perfetta l’arte del suo tempo e della sua nazione.
Clara invece svolgeva un lavoro di alta specializzazione, pianista sempre più stimata, nonostante che tenesse tournèe in varie città della Sassonia ma anche a Vienna e a Parigi, riuscì a dare alla luce ben otto figli in tredici anni. Spesso si presentavano insieme, lei come pianista e lui come compositore dei pezzi che Clara presentava al pubblico o direttore d’orchestra. Fu merito di Clara se le composizioni di Schumann vennero conosciute ed apprezzate. Il loro fu sicuramente un grande amore, almeno fino a quando la malattia mentale non minò la debole salute di Robert.
Già durante l’età giovanile l’artista aveva sofferto di depressione e forti nevrosi; nel luglio del 1852 fu vittima di un attacco estremamente serio e il medico che lo aveva in cura gli prescrisse lunghi bagni nelle acque freddissime del Reno. Nei periodi in cui la salute migliorava continuava l’attività di direzione d’orchestra, riportando a volte dei successi e a volte cocenti delusioni. I suoi contemporanei raccontano che spesso l’orchestra non riuscisse nemmeno a seguirlo e lui non sembrava avvedersene. Dopo numerosi insuccessi e una drastica diminuzione di concerti da dirigere la sua salute peggiorò notevolmente, tanto che, in una sera di febbraio del 1854 si gettò seminudo nel Reno. Fu ripescato e condotto in una clinica psichiatrica vicino a Bonn. Riguardo alla malattia mentale di Schumann e alle sue cause effettive sono pervenute notizie scarse e frammentarie, sicuramente cause scatenanti furono i continui insuccessi professionali e la difficoltà a mantenere economicamente la famiglia, oltre che probabilmente l’allontanamento , negli suoi ultimi anni di vita, di Clara. Morì senza più uscire dalla clinica nel luglio del 1856.
Intanto la vita di Clara era profondamente cambiata. Donna libera ed emancipata, otteneva dei grandi successi dalle sue numerose tournée in vari paesi e riusciva a mantenere una famiglia numerosa.
Alcuni anni prima, nel 1849, un ragazzo di sedici anni di nome Johannes Brahms, aveva inviato un pacco contenente delle sue composizioni a Schumann, chiedendo un commento o una critica a riguardo. Il critico non aveva risposto. Fu solo nel 1853 che Robert lo incontrò e accorgendosi del suo talento lo definì “un genio”. In breve tempo l’amicizia tra Brahms e la coppia si approfondì sempre più, egli frequentava casa Schumann assistendo Clara durante la degenza del marito in ospedale. Ancora prima della morte di Robert, tra Johannes e Clara non c’era più soltanto un’amicizia, vivevano insieme e lui si prendeva cura della famiglia e dei suoi figli per i quali era come un padre. La situazione economica ed esistenziale di Clara non era facile, un marito ricoverato in una clinica psichiatrica, retta , servitù ed affitto da pagare e a breve la nascita dell’ottavo figlio. Lavorò duramente per ampliare il suo repertorio e organizzò diverse tournée, in breve tempo riprese in grande stile la sua carriera concertistic , riuscendo a conciliare i doveri di madre con quelli di professionista. Dimostrò di sapersela cavare benissimo da sola, anche dopo la morte del marito e poi accanto aveva Johannes, giovane, devoto, amorevole e già musicista affermato.
Un’intensa e qualificata attività, successiva alla morte del marito, consacrò definitivamente Clara tra i maggiori talenti dell’epoca, iscrivendo di diritto il suo nome nella storia del concertismo. “La regina del pianoforte” condusse una brillante carriera per oltre 60 anni e la sua attività musicale si caratterizzò per un’affinata tecnica ,un bel suono e uno spirito poetico inusitato. Seguendo il suo esempio, i concerti diverranno più brevi e verrà offerto al pubblico un minor numero di pezzi, in modo che l’attenzione della sala si concentri di più sul brano che sull’interprete. Una donna, tra i migliori pianisti del mondo che riuscì a sostenere la competizione, sia con la generazione dei pianisti più anziani che con quella dei più giovani e che verrà ricordata ed amata fino ai giorni nostri.