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(N)Eurovision, day 2. Il racconto della seconda semifinale dell’Eurovision Song Contest

Finalmente in diretta Rai (in questo caso Rai 4) l’Italia ha finalmente potuto scoprire l’esistenza dell’Eurovision Song Contest che, come già scritto, è la manifestazione canora più popolare e seguita al mondo, ma nel nostro paese è patrimonio di una nicchia di (comunque agguerriti) EuroFans. I segnali di quest’anno sono però buoni: anche stasera l’hashtag più popolare su Twitter in Italia è stato #EscIta e il fatto che sia in gara Il Volo, con discrete probabilità di vittoria, ha portato una ventata di interesse in più.

Ad ogni modo, dopo aver rischiato di perdere l’aereo per una coda sull’A1 (Italia… Italia…), siamo finalmente arrivati a Vienna come parte della delegazione stampa italiana

Qui, come era previsto, è un altro mondo. Vienna è letteralmente invasa dai fans del Festival e trasuda di ESC a ogni suo angolo perchè l’Eurovision è davvero l’evento dell’anno. Le Tv trasmettono spot e speciali a getto continuo, tutti i giornali dedicano pagine e pagine e le piazze sono invase di manifesti, gigantografie e musica. Conchita Wurst è praticamente ovunque ed è la regina di un’enorme festa paneuropea al grido di Building Bridges, costruire ponti fra culture diverse e lontane, messaggio indubbiamente positivo e quanto mai utile e attuale

C’è poi bisogno di dire qualcosa sull’organizzazione? Ma no… anche in questo caso, come previsto, tutto funziona alla perfezione. Gli austriaci hanno fatto un gran lavoro, la Wiener Stadthalle è un’arena pazzesca e il trattamento riservato al pubblico, agli ospiti, alla stampa è oltremodo gentile e generoso

Che dire della seconda semifinale? Dalla sala stampa è stato una spettacolo nello spettacolo: le varie delegazioni si fronteggiavano negli incitamenti ai propri beniamini con atmosfere quasi da stadio. Vincitori quasi indiscussi il duo norvegese Morland – Debrah Scarlett, che hanno veramente un gran pezzo, e il fenomenale israeliano Nadav Guedj. Nel primo caso i giornalisti mondiali hanno tributato un vero boato a fine pezzo, nel secondo hanno ballato e cantato con entusiasmo incredibile. Un po’ più freddo il trattamento riservato al favoritissimo svedese Mans Zelmwerlow, che comunque resta in Pole per la vittoria, ma ha ammesso nella conferenza stampa post-semifinale di non essere soddisfatto della sua prova di stasera

A essere eliminati, in una semifinale davvero durissima (17 in gara, fra cui molte delle canzoni migliori, ne passavano solo 10) Portogallo, Svizzera, San Marino, Islanda, Malta, Irlanda e Repubblica Ceca. Fosse stato per noi avremmo salvato la portoghese (Leonor Andrade) e la svizzera (Melanie Rene): giovani, brave, con brani più che dignitosi. L’Europa (e anche l’Italia) ha però deciso diversamente. Peccato

Ma Il Volo può davvero vincere? E’ la domanda che ci tormenterà fino a sabato sera (saliremo sul palco per 27esimi, cioè per ultimi). Qui ci danno un po’ tutti per favoriti, ma forse lo fanno anche per gufare. Tant’è che a un certo punto è perfino arrivata una giornalista svedese a intervistarmi: voleva farmi dire per forza che l’Italia avrebbe vinto. Forse voleva farmi passare da tipico italiano un po’ sborone ma io, che sono scaramantico, gli ho ripetuto venti volte che secondo me vincerà la Svezia. Oh toh! Se dovesse andare come va sempre, ogni volta che tento un pronostico, per i nostri tre “tenorini” c’è davvero speranza… perchè io i pronostici li sbaglio sempre 🙂

Ci sentiamo sabato… e ricordatevi che la finalissima è su Rai 2, alle 21!

Michele Lupetti

Colui che nel lontano 2006 ideò tutto questo. Fondatore e proprietario di ValdichianaOggi, dopo gli inizi col blog "Il Pollo della Valdichiana". Oltre a dispensare opinioni sulle cose locali è Beatlesiano da sempre (corrente-Paul Mc Cartney), coltiva strane passioni cinematografiche e musicali mescolando Hitchcock con La Corazzata Potemkin, Nadav Guedj con i Kraftwerk. I suoi veri eroi, però, sono Franco Gasparri, Tomas Milian, Maurizio Merli, Umberto Lenzi... volti di un'epoca in cui sarebbe stato decisamente più di moda: gli anni '70

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Michele Lupetti

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