Continua la Grande arte sempre in prima fila al Teatro Signorelli di Cortona,la serie di dirette satellitari dai maggiori teatri del mondo.Questa è la volta dell’opera lirica:giovedì 4 febbraio La Traviata di Giuseppe Verdi è stata trasmessa in diretta dalla Royal Opera House di Londra.
Poter vedere l’opera lirica al cinema è una opportunità grandiosa.
Nel caso della Royal Opera House, le proiezioni sono arricchite da interviste dei protagonisti dietro le quinte e da filmati. Durante i due intervalli gli appassionati possono interagire su twitter con #ROHtraviata, guardando il live twitting sul grande schermo: un timido passo nel mondo dei social network, che ben utilizzati potrebbero tanto aggiungere al mondo dell’opera lirica e della musica classica.
La Traviata di Giuseppe Verdi (1853)è suddivisa in 3 atti,con la regia di Richard Eyre (che ha diretto lo splendido Diario di uno scandalo con Judy Dench e Cate Blanchett).Questa del Royal Opera House è una versione del 1994 con impostazione tradizionale, quasi a voler seguire le indicazioni sceniche di Verdi che erano scrupolosissime e che ad esempio Franco Zeffirelli ha ben interpretato nella sua storica messa in scena.
Dirige La Traviata dal Royal Opera House, Yves Abel.Stellare il cast, tra cui spiccano il giovane tenore Samir Pirgu nei panni di Alfredo Germont,definito da Placido Domingo uno dei più promettenti della nuova generazione, il baritono italiano Luca Salsi nel ruolo di Giorgio Germont e Flora Bervoix in Andrea Hill.
Violetta ha la voce della soprano russa Venera Grimadieva, che debutta alla Royal Opera House dopo la fortunata apparizione, sempre nei panni di Violetta, al Glyndebourne Festival.
Parte fondamentale dell’opera il Coro e l’Orchestra della Royal Opera House,inimitabili come sempre.
La Traviata è considerata una delle più raffinate opere di Verdi e l’allestimento tradizionale di Richard Eyre è una delle produzioni più popolari della Royal Opera House.
La storia di Traviata è nota. È la storia della cortigiana parigina Violetta Valéry, una delle più grandi eroine della storia dell’opera, che s’ispira alla vicenda della cortigiana Marie Duplessis, morta nel 1847, all’età di 23 anni.Una storia d’amore che ha appassionato e lo continua a fare tanto da ispirare sempre nuove versioni e messe in scena. La Traviata si apre nella Parigi del Diciannovesimo Secolo, dove Violetta, una splendida cortigiana affetta dalla tisi, conduce la sua vita da donna di mondo. Durante un ricevimento incontrerà Alfredo, il primo uomo per cui sente un amore sincero, ma il suo passato libertino renderà la relazione sempre più difficile, fino al necessario e drammatico epilogo. Amore tragico, fine terribile dove ciascuno soffre in una tensione romantica.
Le musiche di Verdi incorniciano sontuosamente la vicenda, con arie celeberrime tra cui la trionfante “Libiamo ne’ lieti calici”, che invita gioiosamente gli ospiti a brindare durante la festa di Violetta, e la malinconica “Parigi, o cara”, in cui i due amanti sognano la vita felice che non avranno mai. Questa storia d’amore è così tanto amata perché incarna quella che nell’immaginario collettivo rappresenta il sogno di scavalcare caste sociali, difficoltà, ostacoli in nome dell’amore che tutto può.
Già nel Preludio introduttivo Verdi ci annuncia i temi dell’amore di Violetta e Alfredo in modo malinconico, per avvisarci che non si tratta di un lieto fine.
Sono state innumerevoli, nel tempo, le versioni di quest’opera immortale portate sul palcoscenico, tra cui quella di Richard Eyre si distingue per l’impostazione tradizionale, i costumi grandiosi e le ricche scenografie. Noto non solo per la sua carriera di regista teatrale, ma anche per quella di autore cinematografico. E d’altra parte è sempre stato stretto il legame tra il cinema e La Traviata, basti pensare alla trasposizione di Franco Zeffirelli, con Placido Domingo nel ruolo di Alfredo, o al più recente Moulin Rouge di Baz Luhrmann, che si ispira apertamente alla vicenda di Violetta.
La serata è stata un modo per avvicinare il grande pubblico all’arte sopraffina dell’opera lirica.
Il Teatro Signorelli è sempre attento ai grandi eventi dell’arte,e ci permette di essere sempre in prima fila.
Lucia Pareti