Quarto appuntamento con L’Euroscettico, la rubrica sugli Europei di Valdichiana Oggi. La fase a gironi è terminata. Questo significa che d’ora in poi non si faranno più calcoli: se vinci vai avanti, se perdi che ve lo dico a fare. Entreremo quindi nella fase finale del torneo, quella che non ammette errori. E ci sarà anche l’Italia, che proprio ieri sera ha chiuso in bruttezza e in prima posizione (la peggiore, secondo gli esperti) il suo girone.
Siamo nel mezzo del cammin del nostro Europeo, ma è già tempo di bilanci. O meglio: io ho una voglia matta di fare un bilancio della discesa azzurra nel girone infernale E. Perché di discesa stiamo parlando: tre partite giocate una peggio dell’altra. Contro il Belgio l’Italia migliore (è un lontano ricordo, ormai). Contro Ibrahimovic (secondo nome della Svezia) l’Italia normalissima con un pizzico di fortuna (Eder). Contro l’Irlanda – ieri sera – l’Italia più brutta e senza idee. Una specie di Divina Commedia al contrario. Dal Paradiso di Lione, passando per il Purgatorio di Tolosa, siamo giunti dove le dolenti note incominciano a farsi sentire: l’Inferno di Lilla.
Doverosa premessa: per l’Italia la partita di ieri sera contava quanto il due di picche quando briscola è cuori, cioè niente, ai fini della classifica e dell’Europeo tutto (prima scusa). Diverso il discorso per l’Irlanda Furiosa (così la chiama la Gazzetta e io ‘rubo’ volentieri). Per loro, la partita della vita, dove si fa l’Irlanda o si muore. Dove se vinci passi il turno, male che vada come miglior terza.
Infatti è stata una guerra combattuta su un campo di patate (seconda scusa), che di certo non ha aiutato i soldatini di Conte ad esprimere il loro solito calcio-champagne. L’Irlanda invece, che notoriamente va a birra e non a champagne, si trovava più a suo agio, evidentemente. L’Italia in riserva (e con le riserve), l’Irlanda con il pieno, di uomini sul campo e di birra sugli spalti: finisce 1-0 per gli anemici ragazzi di O’Neill. Tantissimo rugby, pochissimo calcio. Entrate al limite della legalità e ammonizioni a casaccio (terza scusa?). In più, mettici che gli azzurri sapevano già di dover affrontare la Spagna agli ottavi (quarta scusa). Sconfitta. E se vincere aiuta a vincere, perdere non aiuta.
Già, la Spagna. I campioni d’Europa e del Mondo. L’illusionista Andres Iniesta e la sua combriccola: le Furie Rosse. La Nazionale più forte degli ultimi anni. Ecco chi sono i prossimi avversari dell’Italia, mica bruscolini. E’ vero, la magnificenza e l’eleganza di un tempo (Tiki-taka) si sono un po’ appannate, ma resta sempre una squadra che sa giocare a calcio, se vuole. C’è aria di sottovalutazione in giro, del tipo: “meglio trovare la Spagna che la Croazia”. Ecco, la cosa peggiore da fare in vista della partita di lunedì prossimo: sottovalutarli (e sopravvalutare gli azzurri). A Saint-Denis (Parigi) sarà sicuramente un’Italia diversa – quella titolare – ma sarà diverso pure l’avversario: la Nazionale spagnola, non una banda di zampognari (ogni riferimento è puramente casuale).
Lasciamo lavorare il Generale/Santo/Gatto Conte, per favore. Noi, piuttosto, cerchiamo di pensare il meno possibile all’orrenda prestazione di ieri sera e alla partita di lunedì (meno orrenda, spero).
Parliamo di altro. Per esempio: il meraviglioso tabellone. Da una parte Svizzera – Polonia, Croazia – Portogallo, Galles – Nord Irlanda e Ungheria – Belgio. Dall’altra Germania – Slovacchia, Italia – Spagna, Francia – Irlanda e Inghilterra – Islanda. Più squilibrato delle squadre di calcetto all’oratorio. Con l’Italia bisognosa di tutti quei miracoli di cui vi parlavo l’altra volta.
Altre divagazioni utili a distogliere l’attenzione dalla prossima partita, ma altrettanto inutili ai fini della vostra vita.
Complimenti all’Islanda, riuscita a qualificarsi come seconda nel proprio girone. I simpaticissimi isolani salutano dall’alto in basso CR7 e compagni (arrivati terzi, con passaggio del turno immeritato) e si preparano ad affrontare l’Inghilterra agli ottavi. Impossibile per loro passare il turno, come per noi ricordarci il nome della loro capitale.
Inghilterra, Galles, Irlanda del Nord (e Irlanda) sono tutte qualificate alla fase finale. Brexit un par di palle.
Nella parte sinistra del tabellone, la ‘pirotecnica’ Croazia e l”enfant prodige’ Belgio avranno vita facile. Se una delle due non arriva in finale chiudete l’Europeo, grazie.
L’Albania non è riuscita a qualificarsi, e un po’ mi dispiace. Soprattutto per il c.t. italiano Gianni De Biasi. I tifosi albanesi, però, sono meravigliosi. In particolare uno, un 18enne, che durante Francia – Albania del 15 giugno ha compiuto un gesto memorabile. L’impavido giovine è entrato nella fan zone (nei pressi della Tour Eiffel) con un fumogeno di 18 centimetri infilato nel retto. Si è lesionato (ovviamente) e ha ferito due persone, pare.
Niente, non ce la faccio, il pensiero è uno solo: Italia-Spagna, lunedì prossimo. Ottavo di finale degli Europei 2016.
Non ci rimane che preparare i fumogeni.
Si sa come Umbria Jazz, in ormai dieci lustri, abbia portato a Perugia e dintorni,…
Convegni, tavole rotonde, degustazioni enogastronomiche, mostre fotografiche e documentali tutto dedicato all'animale simbolo della Valdichiana:…
“E io vado a mangiare dallo zio Ernesto!!” Scommetto che se solo avesse un ospitale…
È uscita la nuova guida di Condé Nast Johansens per una vacanza in una delle…
Nel genere da me e da tanti altri amato c’ è sempre stata la contrapposizione…
TOP TEN Mussolini il capobanda. Perchè dovremmo vergognarci del fascismo di Aldo Cazzullo,…