Quinto appuntamento con la rubrica sugli Europei di calcio di Valdichiana Oggi: ben ritrovati su L’Euroscettico (o forse è il caso di cambiare nome?). Una rubrica – questa – di cui vado particolarmente fiero, ma che per i prossimi quattro giorni (fino a sabato 2 luglio, minimo) avrà un grosso problema: il titolo. Sì, perché ieri l’Italia di Sant’Antonio Conte da Lecce ha compiuto il terzo miracolo, vincendo meritatamente 2-0 contro la Spagna.
Adesso possiamo ufficialmente pensare di vincere l’Europeo. Lo pensavamo già dopo la vittoria contro il Belgio, figuriamoci ora. Con Giaccherini, De Sciglio e Pellé a tirare la baracca. Lo scetticismo barcolla. (Ma non molla).
L’Italia più scarsa degli ultimi 150 anni guidata dall’allenatore più vincente di sempre (nel senso che nessuno ha tanta voglia di vincere come lui). Un mix esplosivo. Eccovi servite le ‘Furie Azzurre’: 11 soldati con il veleno negli occhi e i ferri da stiro al posto dei piedi. Ma quanta corsa! Quanta grinta! E quanta disciplina tattica! Quell’uomo è un santo, e fa i miracoli. Alleluja! Alleluja!
Per più di un’ora l’Italia è sembrata la Spagna (quella vera) e la Spagna è sembrata l’Italia (sempre quella vera). Gli azzurri partono alla bersagliera, sprecando occasioni che nemmeno contro il San Marino. Finalmente, dopo mezz’ora del primo tempo, un inviato della BBC in area di rigore spagnola riesce a deviare la palla in rete con lo stinco, in onore dei nostri prossimi avversari. Un gol capolavoro, se consideriamo che a siglarlo è stato Giorgio Chiellini. Esultanza farcita con i classici pugni sul petto stile Tarzan e spagnoli trasformati in scimmiette stile Cita.
L’Italia continua a sprecare occasioni e la Spagna continua a sprecare tempo, senza creare particolari grattacapi al nostro unico fuoriclasse (in campo): Gianluigi Buffon. Sì, perché in realtà qualche tiro insidioso è arrivato dalle sue parti, ma lui riesce a rendere facili le cose impossibili (o quasi), come solo i fuoriclasse riescono a fare.
(Nel frattempo Giaccherini sfiora il gol in rovesciata, poi ditemi voi se non devo gridare al miracolo!)
Ultimi 10-15 minuti di ‘meritata’ e scontata sofferenza, con le ‘Furie Rosa‘ (il rosso ormai si è sbiadito) in agguato nei pressi dell’area italiana e gli italiani con il carretto dei gelati attaccato dietro. Poi al 91’, insieme alle prime allucinazioni orgasmiche (De Sciglio che pare Maldini, per esempio) – dovute ad una vicinissima e inaspettata vittoria – arriva anche un deja-vu spaventoso, simile ad un incubo.
Graziano Pellé segna il gol del definitivo 2-0, identico a quello contro il Belgio (non è possibile, è solo un sogno). Anche lì, rete del 2-0. Anche lì, in sforbiciata a due metri dalla porta. Non può essere vero, sto sognando. L’Italia non ha vinto 2-0 contro la Spagna nell’ottavo di finale dell’Europeo. (Sant’) Antonio Conte non è l’allenatore della Nazionale. Giaccherini non riuscirebbe mai a colpire una palla in rovesciata. Chiellini non è Tarzan. Buffon è un fenomeno, ma quelle parate a 38 anni sono impossibili e… De Sciglio non è Maldini!
Invece poi è arrivato il triplice fischio, sembrava vero. Era vero. Italia ai quarti di finale contro i panzeroni germanici, battuta 2-0 la decadente Spagna (a fine ciclo sì, ma pur sempre i campioni d’Europa in carica). L’Italia s’è desta.
Ma io sogno o son desto? Perché nel secondo caso – se mi confermate la vittoria contro la Spagna e il passaggio ai quarti – ho un problema serio: devo cambiare il titolo alla mia amatissima rubrica.