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L’Euroscettico: Aspettando la Regina d’Europa (…e il suo Re)

Ben ritrovati su L’Euroscettico, la rubrica sugli Europei di calcio di Valdichiana Oggi: settimo appuntamento, il penultimo. Nonostante l’uscita di scena della Nazionale italiana per mano di Giovacchino e i suoi uomini, continuerò a scrivere banalità sul torneo fin dopo il 10 luglio, cioè domani. Domani, appunto, allo Stade de France (Saint-Denis, Parigi) andrà in scena Portogallo – Francia, la finalissima. Ma per prepararsi al meglio a questa partita, sarà utile – più per me che per voi – fare un paio di passi indietro e capire perché proprio Portogallo e Francia siano riuscite ad arrivate fino in fondo.

Prendiamo la rincorsa, magari non come ha fatto Zaza.

 

Quarti di finale. Italia fuori dal torneo, ma in allegra compagnia: Polonia, Belgio e Islanda eliminate rispettivamente da Portogallo, Galles e Francia. Cristiano Ronaldo e soci, non vincendo nemmeno una partita, si sono ritrovati in semifinale contro un sorprendente Galles, che nel frattempo – trascinato da Gareth Bale – ha battuto un deludente Belgio. Dall’altra parte, la potentissima e favoritissima Germania ha eliminato ai rigori il miracolo-Italia ed è volata in semifinale contro i padroni di casa (la Francia), che non hanno avuto scrupoli contro la favola-Islanda. Le semifinali, giocate mercoledì e giovedì sono state: Portogallo – Galles e Francia – Germania.

 

Portogallo – Galles, prima semifinale. Prima o poi il Portogallo doveva vincerla, una partita. E così è stato, contro il Galles. Durante l’intervallo, pare che questa strana anomalia (ovvero non vincere, ma andare avanti) sia stata fatta notare al bel Cristiano, che una volta rientrato in campo decide di cambiare rotta. Un gol e un assist (per Nani): 2-0 nel giro di dieci minuti. I lusitani vincono e volano in finale. La prima (vittoria) è una novità, la seconda una sorpresa.

 

Francia – Germania, seconda semifinale. Tedeschi sempre più pallavolisti: dopo il ‘muro’ di Boateng contro l’Italia, arriva la ‘schiacciata’ di Schweinsteiger. Ancora un tocco di mano in area. E dato che siamo agli Europei di calcio (e non di volley), Rizzoli fischia rigore. Griezmann, il folletto francese, non sbaglia. Come non sbaglia mezz’ora dopo, su assist di Pogba: doppietta e Francia in finale. Giovacchino ha sentito odore di… sconfitta.

 

Portogallo – Francia, la finale. Domani sera scopriremo chi sarà la regina d’Europa e – di conseguenza – chi sarà il re. I pretendenti al trono sono due: Cristiano Ronaldo e Antoine Griezmann. Il primo lo conoscete tutti, è l’uomo-copertina per eccellenza, laccatissimo e palloni d’oro come noccioline. L’altro è un piccolo ragazzo francese, meno conosciuto al grande pubblico, meno laccato e nessun pallone d’oro, ma dotato di un grandissimo talento. Entrambi protagonisti assoluti nelle rispettive nazionali durante questo Europeo. Entrambi con il numero 7 sulle spalle. Entrambi provenienti dai club di Madrid: Cristiano sponda Real, Antoine sponda Atletico. Un derby ‘spagnolo’ a Parigi. Uno scettro da re da conquistare e un pallone d’oro all’orizzonte. Chi segna (e vince) farà bingo. Ma questo strano Europeo ci ha insegnato che le sorprese sono sempre dietro l’angolo…

…e allora Cristiano e Antoine giocheranno una partita ridicola, deludendo le attese. Segneranno Pepe (di stinco), Sissoko (di spalla) e la partita finirà inesorabilmente ai calci di rigore. Il re d’Europa non sarà né il laccatissimo Ronaldo né il piccolo Griezmann, ma in ogni caso l’Europa avrà la sua regina: Francia o Portogallo?

Nicola Brandini

Studente di Lettere tra Arezzo e Bologna, residente in Valdichiana. Alto, biondo, occhi azzurri, ma momentaneamente sprovvisto di cavallo bianco che sostituisco con una Punto blu a metano. Già "L'Euroscettico", da novembre 2016 sono "Il biondo che non impegna". Sono qui per offrirvi il meglio. biondochenonimpegna@gmail.com

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Nicola Brandini

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