Oggi vi propongo un libro davvero originale e che a prima vista non sembrerebbe rientrare nel novero consueto delle mie scelte. L’autore è Francesco d’Isa, personaggio eclettico, artista visivo di livello internazionale, blogger (collabora con Il Post) e ovviamente scrittore. Il titolo dell’opera è “Ultimo Piano”, il sottotitolo (che a qualcuno potrebbe apparire destabilizzante) è “Porno Totale” ed è stato pubblicato nel 2015 da Imprimatur.
Di cosa parla? Ecco, questa è una domanda difficile, perché il libro in realtà si muove tra vari livelli di lettura e anche, come quasi tutte le opere che prediligo, attraverso generi diversi. Così si può dire che sia un romanzo erotico, ma anche filosofico, o magari sociologico, ma soprattutto e apertamente distopico.
Mi rendo conto che ciò che ho scritto fino a qui probabilmente non potrà essere molto d’aiuto a chi volesse accingersi alla non facile impresa di inquadrare e comprendere il testo in oggetto. In casi complessi come questo è sempre meglio partire dalla trama e pertanto, per essere fedele alle intenzioni dell’autore, evitando voli pindarici, mi affiderò direttamente alle sue parole, tratte da una recente intervista:
“Ultimo piano è la vicenda di un fratello e una sorella, di nome Claude e Claude, che lavorano nell’industria pornografica in ruoli diversi e con scopi opposti. La loro storia ruota attorno alla nascente carriera della donna e a un film dalle incredibili proprietà, il “porno totale”, che risucchierà le loro vite assieme a quelle di congiunti, amici e colleghi. Narratore e deus ex machina è Frank Spiegelman, «uomo orrendo» e proprietario della più grande casa di produzione pornografica di una Varsavia immaginaria, «capitale dell’Europa Federale». […] tutto inizia, si svolge e finisce all’interno del grattacielo della sua azienda…”
Dunque, al di là delle riflessioni sull’erotismo che inevitabilmente sono lo sfondo pervasivo dell’opera e che non scivolano mai nella facile e gratuita volgarità, il senso profondo dell’intera narrazione mi sembra racchiuso nella metafora che collega il grattacielo dove la trama si dipana alla nostra moderna società occidentale. I piani più bassi sono occupati dalla miseria e dall’abiezione, mentre quelli più in alto sono la sede della ricchezza e dell’eccesso in ogni sua forma. I personaggi sono essi stessi dei simboli. In questo schema, il regista e la pornoattrice, consanguinei e per di più addirittura con lo stesso nome, rappresentano i lati opposti della stessa medaglia e, seppur mossi da motivazioni diverse, restano inscindibilmente imprigionati nel medesimo mondo claustrofobico e lussurioso. Allo stesso modo la voce narrante, quel Frank Spiegelman proprietario della casa cinematografica “Perverse Angel”, rappresenta forse una specie di spregevole e turpe Grande Fratello che spia i nostri desideri e lucra sui nostri peccati.
Con uno stile onirico e un linguaggio elegante e ricercato, D’Isa ci guida nei meandri del piacere e del desiderio mediante un approccio filosofico che stupisce ed insieme attrae in maniera irresistibile.
Mi fermo qui, perché come è noto ogni opera d’arte vive filtrata dagli occhi di chi la guarda e perciò spetterà a voi che leggerete scoprire altri e nuovi spunti di riflessione nelle pagine di questo libro. Voglio però segnalarvi un’ultima cosa e cioè la splendida copertina psichedelica (anch’essa realizzata dall’autore) che a mio modo di vedere rappresenta un valore aggiunto di quest’opera senza alcun dubbio intrigante.
Buona lettura.
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