Le Edizioni Clichy sono giovani (nate nel 2012), toscane (fiorentine per la precisione) e con un’evidente preferenza francofona. Oggi però parleremo di un libro di questa casa editrice che segna l’esordio di un promettente autore di nazionalità americana, ma nato e cresciuto a Baton Rouge, un’affascinante città della Louisiana strettamente legata alla lingua e alla storia francese.
Si tratta di Quella luce negli occhi di Sims Bennet e vi dico subito che è un libro che vi stupirà, a cominciare dal fatto che l’argomento principale di cui parla è nientemeno che un’epidemia che ha popolato la città di non-morti (più conosciuti come zombie).
Se avete già letto qualcuna delle mie recensioni, saprete che non mi piacciono le etichette imposte dalla critica e che amo invece proprio quelle opere che riescono a travalicare i confini tra i vari generi letterari. Ecco, il bell’esordio di Bennet è proprio una di queste. Perciò non vi aspettate di trovarci dentro storie di sangue, cannibalismo e teste spappolate, ovvero tutto ciò che normalmente costituisce il consueto armamentario splatter dei libri e, soprattutto, dei film horror. Niente affatto, Quella luce negli occhi è in realtà una profonda, raffinata e commovente riflessione sulla vita e sulla morte, sulla mancanza e sul dolore della perdita.
La trama si muove sulle gambe di Michael, Rachel e Matt che stanno disperatamente cercando di ritrovare il padre di quest’ultimo che, probabilmente contagiato dall’epidemia, sta vagando nei luoghi che gli erano cari quando ancora era vivo. In realtà però questo esile filo narrativo è solo uno stratagemma letterario per indagare gli stati d’animo dei personaggi, seguendoli nel tortuoso percorso di una addolorata presa di coscienza. Tutto questo attraverso una scrittura insieme piana, essenziale e brillante da cui è estremamente difficile staccarsi.
Ovviamente non vi racconterò la fine della storia, né vi svelerò quale effetto essa produrrà nello spirito e nella mente dei suoi protagonisti. Questo, se vorrete, lo dovrete scoprire da soli. Buona lettura.
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