Se volessi definire il libro che vi propongo oggi con un solo aggettivo, direi: divertente. E se dovessi necessariamente racchiuderlo in un genere specifico, direi: noir. Ma in entrambi i casi sarei alquanto riduttivo, perché il libro è sì divertente, nel senso che si legge benissimo dalla prima all’ultima pagina e ti fa venire la voglia di continuare fino alla fine senza smettere mai, ma è anche ben costruito, credibile, capace di affrontare temi difficili e importanti con la leggerezza e insieme la profondità tipiche dell’intelligenza autentica.
Ed è un noir sui generis in cui le atmosfere musicali assumono fondamentale importanza narrativa e i personaggi si amalgamano perfettamente in una caotica follia.
Riassumere la storia che viene narrata in queste pagine è quasi impossibile, perciò mi limito a riprodurre alcune righe dal risvolto di copertina, con l’avvertenza che esse rappresentano solo il lontano profumo della rutilante trama del libro:
” È il 2 maggio del 1945. Martin Bormann, braccio destro di Adolf Hitler, scompare per le strade di Berlino durante l’avanzata sovietica. Vent’anni dopo, fonti prossime alla CIA lo identificano come Martin Weisberg, finanziatore eccentrico e pacifista della rock band The Love’s White Rabbits vicina al Movimento radicale. Da qui ha inizio una caccia all’uomo che coinvolgerà settori deviati dei servizi segreti americani e israeliani, uno scovanazisti italiano, un attore cieco fan di Charles Bronson, un reduce dal Vietnam fuori di testa. La vicenda è ambientata prevalentemente negli Stati Uniti, con incursioni fra Città del Guatemala, Singapore, Saigon. Sullo sfondo il clima esplosivo dell’estate del ’68. Storia, cronaca e finzione si rincorrono fondendosi dalla prima all’ultima pagina di questo originale romanzo dal ritmo incalzante e dal finale al cardiopalma. Così accade che una spia in gonnella semini il Caos. Uno scheletro sia perdutamente innamorato di Anita Garibaldi. Una chitarra racconti la Beat generation. Una scultrice plasmi marijuana e hashish. Uno spietato killer del Mossad adori indossare scarpe rosa coi tacchi a spillo. E mentre scorrono fiumi di limonata all’LSD, esplode la questione nera, le università sono in rivolta, la musica psichedelica spopola tra i giovani e gli agenti dell’FBI reprimono le proteste.”
Ah già, quasi dimenticavo di dirvi che il libro si intitola “Quando le chitarre facevano l’amore” di Lorenzo Mazzoni – Edizioni Spartaco.
Buona lettura.
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