L’Angolo del Bibliotecario: “Partenza e ritorno” di Gyorgy Konrad

Il piccolo popolo degli amanti della letteratura ha il dovere di riconoscere un tributo di gratitudine a Keller Editore per avere pubblicato il libro che oggi vi propongo. Si tratta di “Partenza e ritorno”, romanzo autobiografico che racconta la giovinezza dell’autore Gyorgy Konrad. Immagino che a molti di voi questo nome non dirà granché e questo è grave, ma non posso farvene una colpa.

No, la responsabilità è tutta delle grandi case editrici che, chissà perché, non hanno mai espresso il giusto interesse per la letteratura dell’Europa Orientale che invece, non solo a mio parere, è una delle più ricche e feconde del vecchio continente.

Allora, chi è Gyorgy Konrad? La risposta è semplice, anzi direi addirittura scontata. E’ il più importante scrittore ungherese vivente, ma in realtà questo non è ancora abbastanza, perché è anche giornalista e sociologo di caratura internazionale, non solo: è stato presidente del Pen Club internazionale e ha ricevuto il Premio Internazionale per la Pace.

Dopo avere conosciuto da ragazzo la tragedia del Nazismo, fu perseguitato ed incarcerato durante la dittatura comunista ed è stato costretto a vivere per lungo tempo all’estero, fino a quando, dopo la caduta del Muro di Berlino, è tornato in patria per impegnarsi in prima persona nella ricostruzione democratica ungherese. Insomma, per farla breve, possiamo tranquillamente affermare che si tratta di un intellettuale a tutto tondo, dotato di una personalità profonda e dalle multiformi sfaccettature.

Ecco per quale motivo dicevo all’inizio che dobbiamo essere grati a Keller Editore per averlo riscoperto e perché ritengo che sia grave che, per colpa della superficialità delle nostre major librarie, i lettori italiani lo considerino in gran parte un emerito sconosciuto.

Dopo tutto questo, mi auguro vivamente che qualcuno di voi voglia leggere “Partenza e ritorno”, io per parte mia posso solo aggiungere la garanzia che in queste pagine troverete tutta la forza della straordinaria esperienza umana di un grande scrittore.

Andrea Vignini

Da qualche tempo ho preso l'abitudine di pubblicare sulla mia pagina FB alcuni suggerimenti librari, prevalentemente di narrativa. Ho chiamato questo spazio "L'angolo del bibliotecario" per significare che non è mia volontà arrogarmi l'immeritato titolo di critico letterario e che si tratta solo di un innocuo divertissement intellettuale senza pretese. Le poche regole sono le seguenti: suggerire solo libri che rispondono ai miei gusti (non per superbia, ma molto più banalmente perché non leggo quelli che non mi piacciono), privilegiare le Case Editrici piccole o medie che lavorano seriamente in mezzo a tanti problemi di promozione e distribuzione, proporre autori italiani e stranieri di valore che magari sono idolatrati dagli addetti ai lavori e dai cosiddetti "lettori forti" ma risultano ancora poco conosciuti al grande pubblico e infine evitare accuratamente di parlare di editoria a pagamento

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Andrea Vignini

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