Fra le varie attività meritorie che caratterizzano la nuovissima Casa Editrice NN di Milano, la più virtuosa (a mio modesto giudizio) è la riscoperta di Kent Haruf, scrittore statunitense, recentemente scomparso, dotato di straordinarie capacità letterarie e che pure in Italia era quasi del tutto sconosciuto. La sua creazione più importante è la cosiddetta Trilogia della Pianura, composta da tre titoli che ritengo imperdibili per chiunque voglia ritenersi un conoscitore, anche solo superficiale, della Letteratura Americana contemporanea.
Si tratta di Benedizione, Canto della Pianura (già pubblicato senza fortuna da Rizzoli nel 2003) ed Eventide. I primi due sono appunto già usciti per i tipi di NN Editore riscuotendo un discreto successo di pubblico e un notevole interesse della critica e il terzo, atteso fin d’ora da una piccola folla di lettori adoranti, presumibilmente seguirà presto.Al centro dell’opera di Haruf c’è una piccola cittadina di fantasia, Holt, dispersa nell’immenso deserto del Colorado e una schiera di personaggi colti nella vita quotidiana ad esprimere l’intero armamentario dei sentimenti e delle emozioni umane. Un grande affresco, un vero e proprio canto corale, tanto più notevole quanto più affonda le sue radici nella normalità, in un mondo piccolo ma aperto su cieli sconfinati, dove il carattere dei personaggi cresce e si evolve lentamente fino alla fine naturale, lasciandoci la sensazione di condividere con loro i medesimi spazi esistenziali e che in verità essi siano i nostri amici, i nostri vicini di casa, i nostri parenti, infine noi stessi.
Lo stile di Haruf è asciutto e tagliente, imperniato su dialoghi essenziali che definiscono i caratteri dei personaggi e che sorreggono l’intera trama narrativa. E’ una scrittura che nulla nasconde e che non presenta sottintesi di sorta, costruita sulla base salda di una sincerità artistica diretta e perfino brutale.
Tutto questo è particolarmente evidente nel primo libro di Haruf pubblicato da NN: Benedizione, che in realtà è l’ultimo partorito dalla fantasia dello scrittore (per conoscere le motivazioni di questa scelta rimando al sito della Casa Editrice). In questo caso però una voce si staglia nettamente dal coro ed assume una rilevanza da vero protagonista del racconto, è quella di Dad, un uomo anziano ormai prossimo alla morte, attorno al quale si avvicendano le persone a lui care che alla fine riusciranno a dare un senso alla sua esistenza e ad accompagnarlo amorevolmente verso la fine.
Ovviamente tutti i libri di cui parlo in questa rubrica sono da me consigliati (per quello che conta), ma questa volta posso tranquillamente affermare, senza tema di smentita, che ci troviamo di fronte ad un capolavoro. Vi garantisco che se deciderete di immergervi in queste pagine, difficilmente potrete dimenticare la capacità dell’autore di descrivere l’alternarsi delle stagioni e la bellezza dei paesaggi rurali nella vasta pianura desertica del Colorado e di certo non potrete dimenticare le vicende colme di umanità degli abitanti di Holt.