E’ ufficialmente iniziata la Giostra del Saracino: già da qualche settimana si iniziava a respirare quest’aria così medievale, coi quotidiani locali che ci descrivevano attentamente le vacanze estive dei giostratori, fotografie di ragazzi che mostravano orgogliosi il loro foulard (fazzoletto) nei luoghi di vacanza e foto profilo su facebook raffiguranti lo stemma del proprio quartiere. Ma ieri si è aperta la biglietteria e questo per gli aretini è il momento clou, la corsa al tagliando per entrare in piazza è cominciata.
Lunghe file si erano create già mercoledi in via Bicchieraia. Se tanto rumore ha suscitato la nottata dei cortonesi in fila per Jovanotti il fatto che ci sia una fila di ore e ore per i biglietti del Saracino per noi aretini è consuetudine. Inspiegabile per certi versi, perché l’evento-Giostra non è un unicum (stile Jova), e i biglietti in vendita sono molti (2.200), ma ormai la tradizione vuole che già nel pomeriggio del giorno precedente si parta muniti di sedia e merenda alla volta di via Bicchieraia.
E quest’anno il primo a acquisire il biglietto è stato un ragazzo, Niccolò Capaccioli, che si è presentato alle porte della biglietteria già alle 09.00 di mercoledì mattina, cioè 24 ore prima dell’apertura. Come largamente prevedibile i biglietti dei posti a sedere sono già terminati, restano a disposizione solo i posti in piedi. Come ogni giostra si va incontro a un tutto esaurito, ma ormai anche questo non fa più notizia. Questa manifestazione riesce, nonostante qualcuno l’abbia definita monotona, a garantire un ottimo successo di pubblico, e non solo aretino. Che poi così monotona non è, ogni volta la gara è sentita e combattuta, come se fosse quella l’unica sfida.
Ovviamente ogni giostra che si rispetti porta con sè la sua polemica che come già scritto è quella sul Buratto, problema che sembra risolto, o perlomeno tamponato, grazie al pronto intervento di Enzo Scartoni, orafo aretino, che coadiuvato da Marco Cerofolini ha sistemato il meccanismo che dovrebbe garantire il corretto funzionamento dell’automa nella prossima giostra. La scelta è arrivata certo in ritardo visti i problemi che il Buratto aveva dato sia a giugno che nei giorni scorsi, nonostante le promesse della parte politica. Dagli ambienti della Giostra arrivano indiscrezioni su un nuovo “look” del Buratto, che visto l'”intervento chirurgico” interno ha deciso di sottoporsi anche a un lifting esterno per apparire più smagliante, ma vedremo nei prossimi giorni.
La sfida vera e propria contro il Re delle Indie inizierà domenica pomeriggio e lì vedremo sia la “bellezza” dell’indiano sia la bravura dei giostratori e della… giostratrice. Ebbene si: quest’anno dobbiamo usare anche il femminile, perché il quartiere di Porta del Foro ha deciso di accreditare una amazzone, Barbara Taiuti, tra i giostratori di riserva. La ragazza bene si è comportata al campo prova. Una novità che cancella un po’ di machismo e maschilismo in questa manifestazione, e che crea curiosità e stupore, tanto da essere riportata dall’Ansa anche in versione inglese.
Purtroppo Barbara non potrà però vantarsi di essere la prima donna ad avere a che fare direttamente col Buratto: nel 1986 ci fu un’amazzone francese, Maitè Gazzen, che provò tre tiri, sempre con i colori di Porta del Foro, ovviamente senza scendere in gara.
Se anche la tradizione storico medievale apre alle donne c’è da rallegrarsene e la cosa rappresenta indubbiamente un passo avanti per la comunità aretina: meglio sarebbe se l’amazzone dovesse riuscire a fare dei bei risultati, e addirittura a scendere poi in lizza come giostratrice titolare in futuro.
Ma in attesa di vedere l’ordine con cui i quartieri si sfideranno e le prime prove, appuntamento in sala del Consiglio Comunale per la presentazione della lancia d’oro, dedicata a Giuseppe Verdi. Nel frattempo proseguono gli appuntamenti delle “Settimane del quartierista” nei quali si può vivere fino in fondo l’atmosfera della Giostra, e la grande attesa per la sfida di domenica 1 Settembre