In Grecia alle prossime elezioni politiche il partito Syriza di Tsipras, secondo gli attuali sondaggi sarà il primo partito avanti a Nuova Democrazia ( destra ), PASOK ( socialisti ) e KKE ( comunisti ) con quasi il 30% dei voti. In Spagna il nuovo partito della sinistra radicale PODEMOS è già dato primo partito con il 27,7 % dei voti, avanti ai conservatori ed ai socialisti. In Italia, mentre in questi paesi i processi di riorganizzazione politica della sinistra sono arrivati a conclusione e si apprestano a prendere le redini dei rispettivi governi, siamo ancora alla discussione.
Il processo di unificazione delle varie anime della sinistra è già iniziato e ad eccezione dei ” comunisti duri e puri “, si dovrebbe arrivare nella prossima primavera alla costituzione di un soggetto politico simile a quello greco o spagnolo.
Si stanno riunendo in assemblee e convegni le varie anime della sinistra, i civatiani a Bologna, l’area Tsipras coordinata da Marco Revelli a Roma, SEL e l’area sindacale di riferimento di Landini a Milano dal 23 al 25 gennaio prossimo, i dissidenti del M5S di cui Zaccagnini ha già aderito a SEL, parte del vecchio Ulivo che non si riconosce nel PD renziano, i movimenti per la pace e dell’ecologia, Azione Civile di Ingroia e il dibattito si è aperto anche dentro il PRC, per trovare il filo conduttore che possa portare alla costituzione di un soggetto politico e ad un programma politico che senza disconoscere l’Europa e l’Euro, punterà a cambiare le politiche economiche e di austerità dell’attuale gruppo dirigente europeo. Il cantiere della nuova sinistra è già avviato e le conclusioni ci saranno entro il 2015 per essere pronti in caso di elezioni politiche anticipate.
Dopo il fallimento della politica europea di austerità, che ha lavorato al servizio delle banche anziché nell’interesse dei cittadini, dopo l’esultanza del Nuovo Centrodestra sul Job act e le modifiche all’art. 18 fatte proprie da Alfano, dopo il permanere di una situazione di crisi e deflazione del sistema economico italiano, che vede l’aumento dei disoccupati, dei cassintegrati e di milioni di nuovi poveri e dopo il coinvolgimento di esponenti del PD a tutti i livelli nei fenomeni di corruzione e di tangenti, a partire dall’ EXPO di Milano, il MOSE di Venezia, della Banca Monte dei Paschi di Siena, dei finanziamenti milionari per i corsi di formazione in Sicilia, la tangentopoli romana e tante altre situazioni nei comuni italiani e regioni che ripropongono la questione morale soprattutto dei grandi partiti, diventa naturale l’auspicio che i cittadini delusi anziché non andare a votare, possano trovare un riferimento politico alla sinistra del Partito Democratico che sappia rappresentare le istanze ed i bisogni di una società ormai sulla strada del declino economico, sociale e culturale.
Occorre però, secondo me, una rivoluzione culturale, per un modo diverso dall’attuale di concepire la politica, il suo rapporto con i cittadini e le istituzioni, nonché nei valori della pratica politica nell’epoca del WEB e che sappia indicare le strade che possano portare il Paese ad uno nuovo sviluppo sostenibile, per creare lavoro e salvaguardare i servizi sociali, dell’assistenza e della scuola, ma occorre soprattutto per chi s’impegna in politica ed in particolare in questo progetto. E’ una scommessa, questa, di unire tutti i progressisti italiani in un unico soggetto politico, al quale siamo chiamati a dare il nostro contributo.
Doriano Simeoni
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