“ La storia conta più di 6 milioni di ebrei morti, vittime della Shoah! Ma chi sono, in realtà se ne sa poco!” a parlare è Uri Jerzy Nachimson, scrittore e fotografo polacco, che ha deciso di raccontare, in un libro, la vita di una delle vittime innocenti di quella follia antisemita che si consumò nel mondo nella prima metà del Novecento.
Si chiamava Lilly Nachimson ed era sua zia. Una ragazza piena di ambizioni e amore per la vita, nata in Polonia il 25 dicembre del 1915, morta, giovanissima, nel campo di sterminio di Treblinka. Di lei restano un album di fotografie e il racconto di suo fratello David, padre di Uri, unico superstite dell’intera famiglia. Testimonianze di una vita che nessuna tomba custodisce e che reclamavano una identità attraverso la penna di Uri.
“L’album di Lilly” nasce così. Da una urgenza di dare voce ad una esistenza finita in un cumulo di cenere indistinta e, nello stesso tempo, dalla necessità di Nachimson di ripercorrere e ritrovare le proprie radici.
“Conoscevo la storia di Lilly, ci spiega Uri J. Nachimson, che abbiamo incontrato a Cortona dove attualmente vive con la moglie e uno dei tre figli- mio padre me l’aveva raccontata insieme a tutti gli eventi tragici che portarono allo sterminio della nostra intera famiglia e di tante famiglie ebree durante l’occupazione nazista. Non potevo lasciare che un cumulo indistinto di polvere raccontasse la loro esistenza! Era necessario riportarli in vita, attraverso le pagine, per farli morire di nuovo, questa volta dignitosamente!”
La storia di Lilly è quella di una bambina e poi di una adolescente con i suoi sogni, le amicizie, gli amori, cresciuta in una grande famiglia. Una famiglia secolare, istruita, sparsa per la Polonia, uno zio in Russia e una zia, Izabela, la sua preferita, a Istanbul, cui andrà a far visita con la madre. Sarà quel viaggio in Turchia, a cambiare la breve vita di Lilly, e dall’incontro con zia Izabela scaturirà la scelta di diventare attrice e studiare recitazione all’Accademia di Varsavia.
Dietro il racconto della vita di Lilly, scorre la storia comune degli ebrei che appartenevano al movimento Haskalah, dei loro rapporti con i vicini polacchi e gli ebrei ortodossi.
Dalla penna di Uri fluisce un racconto umano che è storia tragica del genocidio nazista che svelò l’odio degli stessi polacchi verso i concittadini ebrei. “L’album di Lilly” rappresenta il primo libro di una trilogia cui fa seguito “Il patriota polacco”, storia del padre David, e che si concluderà con “Identità” il terzo volume, di prossima pubblicazione.
“Un romanzo ispirato a una storia vera” sottotitola Uri J. Nachimson che merita di essere letto non solo per “non dimenticare” ma per “nutrire” una cultura storica consapevole, oggi più che mai minata da pericolose semplificazioni e da una lettura piegata alle esigenze politiche, ideologiche.
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