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La pietra e la fionda

Francisco Goya, I disastri della guerra, 1810

“Sei ancora quello della pietra e della fionda, uomo del mio tempo”. Faceva il 1946, l’Italia guardava le macerie della seconda guerra mondiale, e un grande italiano, Salvatore Quasimodo, ci diceva che non era cambiato niente, tra noi e l’uomo primitivo, più sofisticati gli strumenti di morte, tutto qui. Faceva il 1991 e un’altra grande italiana, Gina Lagorio, chiamata in Parlamento per esprimersi sull’ingresso dell’Italia nella guerra in Kuwait, votava no: “La cultura che ha mostrato la sua faccia rugosa è spaventosamente arretrata: si vis pacem para bellum. La barbarie è la stessa, più sofisticato il linguaggio, tutto qui. La tecnologia ha galoppato, l’etica no”.

 E oggi, chi siamo, uomini e donne del nostro tempo? I progressi della scienza sono sempre più veloci, in tutti i campi. La scienza medica consente oggi di convivere con patologie che erano mortali, fino a pochi anni fa; nuove specialità, nuovi farmaci, nuove tecniche diagnostiche…per tutti? No. I progressi della medicina non sono per tutti. In tanta parte del mondo si muore perché non si ha accesso ai farmaci essenziali, perché non ci sono ospedali, personale specializzato; oppure si ha accesso solo a una parte delle cure: sei nato in Africa, va già bene se riesci a non morire di diarrea, che cosa vorresti, anche cure oncologiche, o un centro di cardiochirurgia?.

In tanta parte del mondo – anche qui da noi, nella ricca  e civile Europa – sempre più persone, ogni anno, sono tagliate fuori. Ogni giorno, nelle nostre strutture in Italia, abbiamo sempre più pazienti: perché non hanno documenti, perché non sanno a chi rivolgersi, perché non possono aspettare mesi in lista d’attesa, o semplicemente perché non possono pagare il ticket sanitario per ricevere l’assistenza a cui hanno diritto. Leggiamo che, nella Grecia sommersa dai debiti, gli ospedali pubblici rischiano di rimanere senza farmaci antitumorali. Leggiamo che in Spagna i medici sono stati costretti a creare una “rete di disobbedienti”, per dare assistenza a chi viene escluso dalla riforma sanitaria. E’ questo lo sviluppo? E’ questo il futuro? E’ questo, il nuovo millennio?

L’uomo ha costruito aerei in grado di volare senza pilota, per uccidere i nemici a migliaia di chilometri di distanza, guidando i missili con un joystick. L’uomo ha costruito ordigni nucleari in grado di annientare la popolazione della Terra schiacciando qualche bottone. Però non riesce a dare cure gratuite e di qualità a chi ne ha bisogno? L’uomo che è riuscito ad andare a passeggio sulla Luna non riesce a garantire che chi sta male possa essere aiutato?

Nel nuovo millennio, la tecnologia continua a galoppare, e l’etica no.

Noi di Emergency non siamo in grado di andare sulla Luna, o di costruire bombe nucleari. Non ne saremmo capaci. Però siamo capaci di curare la gente, bene e gratis. Costa molto meno che costruire una bomba, è molto più semplice, ed è molto più etico. Continueremo a farlo, giorno dopo giorno. Insieme a voi, gli uomini e le donne del nostro tempo, che non vogliono più essere quelli della pietra e della fionda.

Cecilia Strada

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Cecilia Strada

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