Da questo assioma a Castiglion Fiorentino l’Assessore alla Cultura Avv. Massimiliano Lachi ha realizzato un progetto di colonizzazione militare ai fini letterari, di numerosi avamposti disseminati in ambienti di tutto il territorio comunale. L’idea è molto semplice nella sua immediatezza ed è stata quella di creare, all’interno di circoli sociali, scuole, palazzi ed ambienti pubblici dei punti ben visibili, utilizzando dei vecchi banchi scolastici riverniciati, di cataste di libri.
Sono offerti in cambio di altri libri, cioè chi vuole uno di questi libri deve portarlo nel punto un altro in modo da iniziare un circuito vizioso che autoalimenta la passione della lettura.
Non è facile per me, ed immagino per molti, liberarsi dei propri libri che rappresentano comunque un momento singolare della propria vita intellettuale, anche se questo avviene all’interno di uno scambio; questo non mi ha impedito di provarci ed voluto nel contempo salutare il libro che ho lasciato nel punto di scambio con delle parole semplici che richiameranno l’attenzione di chi lo prelevera’ che dietro quel libro non c’e’ solo un autore ed una storia ma anche un lettore che ha deciso di acquistarlo e leggerlo e dopo lo mette a disposizione di altri che si ritengono interessati.
Questo ho fatto con piacere ed ancor piu’ piacere mi ha fatto la constatazione che molti altri hanno seguito il mio esempio.
Mi viene in mente un Film tratto da un libro di uno scrittore visionario Fahrenheit 451, di Ray Bradbury (1920-2012) – uno dei grandi scrittori di fantascienza americani in cui si racconta di una società futura in cui l’informazione è fornita dal governo attraverso la televisione, i libri sono stati banditi e chi legge commette reato. E dove esiste un’apposita sezione dei vigili del fuoco dedicata al loro incenerimento.
Il romanzo narra la storia – e la presa di coscienza, la nascita di uno spirito critico – di un membro di questa sezione, dal momento in cui, per caso, legge la frase di un libro che avrebbe dovuto bruciare.
Ecco. in un mondo come il nostro in cui non solo le notizie ma anche le emozioni della società e dell’individuo sono ormai filtrate con aggressività e sempre più autoreferenziali menzogne precostituite ad uso e consumo di fini economici, marketing e politici; ecco rimettere al centro l’indidualità degli autori che si esprimono attraverso l’arma dei libri mi ha fatto enorme piacere perchè l’arma della lettura è tra le più efficaci tra quelle che ci hanno permesso di conservare e tramandare la cultura della nostra civiltà.
Aver anche io utilizzato questa arma mi ha riempito di orgoglio e fiducia nel senso civico di far crescere culturalmente la nostra comunità con una azione minimale.
Ben vengano le armi che accompagnano la cultura e chi le sa ben utlizzare così come ad Arezzo nell’ideale giardino od in Chiana distribuite tra riparati capanni dove ogni cacciatore di letture può ritemprarsi.