Succede al lettore accanito, vorace, curioso, puntiglioso, che innamoratosi di un autore non lo abbandona fino a quando non ha esaurito tutta la produzione, che vedendo altri che hanno tra le mani i romanzi di quello scrittore sospira, ricorda e pensa “beati loro, che adesso stanno vivendo quelle emozioni che io chissà dove e quando ritroverò”. Succede a quel lettore rosicone e nostalgico di imbattersi, così per caso, in un volume impolverato che aveva sotto gli occhi da anni, nella libreria, dimenticato per qualche ragione misteriosa. E succede, a quel lettore sì puntiglioso ma evidentemente un po’ distratto, di scoprire che uno dei suoi prediletti aveva ancora in serbo qualcosa, come fosse un messaggio postumo, un saluto dall’aldilà. Capita così a quel lettore, che poi è una lettrice e che in definitiva sono io, di essere risucchiato nel lento, inesorabile vortice di una vicenda al confine tra fantasia e realtà, trascinato nella vertigine delle parole magiche in un labirinto di interminabili frasi, in pagine e pagine prive del conforto di un punto, senza riuscire a prendere fiato, in un’apnea di pensieri immagini azioni al limite del leggendario.
E succede così, a quel lettore sognatore, di sentirsi fortunato. Ed anche felice.