Blogs

Juventus e Los Angeles Lakers, storie di un grande amore

Sette e ventitre, quale nascosto significato avranno questi due numeri? E’ l’ ambo che non esce da ottocentoventisei settimane sulla ruota di Palermo oppure è l’ orario del treno di Battisti che parte con diciassette minuti di anticipo? No, niente di tutto questo, perché sette e ventitre sono i numeri di maglia di due dei più grandi giocatori nei loro rispettivi sport, calcio e basket, due giocatori che appartengono a due squadre delle quali io sono pazzamente innamorato, una delle quali sono andato anche qualche volta a vedere dal vivo, la seconda delle quali mi è un po’ più difficile perché è oltreoceano. Per farvela breve, si tratta di Cristiano Ronaldo e di Lebron James, Juventus e Los Angeles Lakers le squadre di cui fanno parte. E voi direte: ma è facile tifare per squadre che annoverano questi campioni fra le loro fila, ogni partita è una vittoria, ogni partita è una bottiglia di spumante che si stappa, ogni partita è un gesto di sfottò verso i tifosi avversari … e qui vi sbagliate, care mie e cari miei perché, al contrario, ogni partita è sempre e comunque una sofferenza perché, se le vivete come le vivono un vero tifoso della Juve e dei Lakers, vi renderete conto che sì ci sono gioie, ma ci sono anche tante amarezze.

Ma cosa ne sapete voi, che non siete tifosi di nessuna delle due, cosa vuol dire non vincere una Champion’s da ventitre anni ed hai preso il miglior giocatore del mondo per vincerla e poi un Atletico Madrid qualsiasi allenato da un Simeone qualsiasi ti hanno ( quasi ) buttato fuori agli ottavi e come da ventitre anni ad oggi vai a dire “ oh via, anche quest’ anno la Champion’ s si vince il prossimo anno “ e negli anni hai subito eliminazioni da un Galatasaray qualsiasi e hai pareggiato con un Copenaghen qualsiasi e poi, quando arrivano gli anni in cui ci fai la bocca, arrivi in finale ma incontri due mostri sacri quali Barcellona e Real Madrid che, in due partite, ti rifilano sette goal. E, a quel punto, ogni anno dici “ come baratterei cinque scudetti con una Champion’s “ e pensi a quelle perse anni addietro con il Borussia Dortmund, ancora con il Real Madrid, con il Milan …. No, con il Milan no, è un incubo …. No,purtroppo, è amara realtà quando vedi Schevchenko infilare l’ ultimo rigore dopo le ciabattate di Trezeguet, Zalayeta e Montero e vedi Ancelotti, colui che alla Juve non aveva certo lasciato bei ricordi esultare, giustamente, come un pazzo ed io, come sempre da 23 anni, lì a rosicare. Ma cosa ne volete sapere voi?


Perché, voi pensate che con i Los Angeles Lakers sia meglio? La squadra più vincente in NBA insieme agli eterni rivali dei Boston Celtics. Kareem Abdul Jabbar, Magic Johnson, James Worthy, Byron Scott, l’ allenatore Pat Riley e poi, in tempi più recenti, Kobe Bryant, Shaquille O’ Neal, Karl Malone ed il coach zen Phil Jackson, solo per citare i più noti, anni di fasti in cui, se andava male, arrivavi in finale, anni di giocate mostruosamente belle, anni in cui, soprattutto i primi, il basket te lo potevi guardare in chiaro … addirittura, certe volte io mi ricordo la domenica mattina su Canale 5 venivano trasmesse le repliche della notte ed io lì incollato allo schermo a guardarle, ma poi c’ era Tele + che le trasmetteva in chiaro ed io lì a sbavare dietro alle giocate dei miei idoli, ma poi, un brutto giorno Tele + smise di trasmetterle in chiaro ed arrivò la famigerata pay tv ed il sottoscritto doveva aspettare la mattina tardi per guardare i risultati sul Televideo della Rai, ma ancora un più brutto giorno i miei Los Angeles Lakers ( sentite che nome poetico, tradotto letteralmente, dovrebbe essere qualcosa tipo “ Gli angeli del Lago “, in un misto anglo spagnolo da orgasmo cestistico ) hanno smesso di vincere, anzi hanno iniziato a perdere pesantemente contro rivali che fino a pochissimo tempo prima venivano asfaltati … ed allora giù sconfitte praticamente con tutti, dai Dallas Mavericks agli Oklahoma City Thunder, ex Seattle Supersonics, dagli Houston Rockets ai “ cugini “ dei Los Angeles Clippers, dai Memphis Grizzlies, ex Vancouver Grizzlies, ai Toronto Raptors e via discorrendo. Anni di umiliazioni continue, cinque anni di fila senza raggiungere nemmeno i play – off, ma senza mai nemmeno andarci vicini, già dopo cinque partite sapevi che anche quell’ anno i play off li avresti raggiunti l’ anno successivo, come la Juve in Champion’s. Eppure, in questi anni così difficili, io non mi sono allontanato, anzi ho continuato a stare ancora più vicino ai miei Los Angeles Lakers, li ho tifati ancora più in maniera sfrenata, sono riuscito a vedere qualche spezzone di partita rubacchiando le immagini da qualche sito che le trasmetteva ( ditemi chi è che non lo fa ), il più delle volte imprecando, pochissime volte esultando. Voi non sapete cosa vuol dire svegliarsi nel cuore della notte, accendere il cellulare perché sai che i tuoi Angeli del Lago giocano a quell’ ora e sintonizzarsi su diretta.it e seguire il match guardando solo le statistiche e guardando i punteggi e disperandoti perché i tuoi beniamini non segnano, mentre ti segnano i giocatori avversari. Ebbene sì, io sono arrivato a fare anche questo! E dire che quest’ anno con l’ arrivo di Lebron James sembrava che i tanto agognati play – off potessero arrivare; ma dopo trentaquattro partite in cui i miei Los Angeles Lakers erano al quarto posto e quindi tranquilli di un posto al sole, dopo aver massacrato, cestisticamente parlando, i Golden State Warriors, la squadra più vincente degli ultimi anni, arriva l’ infortunio di Lebron James, infortunio all’ inguine, arriva ancora qualche vittoria ma arrivano anche molte sconfitte ed anche dopo il rientro del numero ventitre le cose non vanno meglio, anzi, sembra essersi rotto nuovamente il bellissimo giocattolo che dopo lunghi e faticosi anni sembrava si fosse riassemblato. Arrivano sconfitte inopinate come con gli Atlanta Hawks, i Cleveland Cavaliers, i New York Knicks ed ultimi, stanotte, contro i Phoenix Suns, la peggior squadra della Lega da non so quanti anni a questa parte ed allora ancora giù con le imprecazioni, con i perché e con un sonno bestiale che mi attanaglia perché anche stanotte ho acceso il cellulare alle quattro e nonostante avessi visto che la partita era ormai segnata, sono stato lì a seguire gli aggiornamenti continui. Pazzo, maniaco, folle, stupido? No, chiamatemi tifoso che un giorno spera di andare a vedere dal vivo i suoi Lakers, augurandosi solo che quando arriverà all’ aeroporto californiano non trovi un tassista dei Clippers che lo porti in qualche sperduto quartiere malfamato di Los Angeles invece che allo Staples Center sempre e comunque gremito perché dovete sapere che anche quando le cose vanno male, disastrosamente, i tifosi del Lakers non abbandonano mai la barca che affonda. E poi, magari, speriamo di trovare un tassista tifoso dei Lakers che mi accompagni allo Staples Center e ad esultare come un pazzo ad una schiacciata che spacca il canestro o ad un tiro da tre punti che decide la partita o ad urlare, verso l’ attacco avversario “ Defense, defense, defense “, ma questo, forse, è veramente un sogno. Quindi, cari non tifosi della Juve o dei Lakers o di nessuna squadra in generale, sappiate che non è per nulla facile tifare queste due squadre, ma sappiate anche che i colori bianconeri e gialloviola, anche in anni difficili non moriranno mai perché ci saranno milioni di tifosi pazzi come e più di me a sostenerli finchè non gli finirà il fiato in gola.

Stefano Bertini

Laureato in Scienze Politiche, ha oltre 10 anni di esperienza come giornalista. Nel tempo, oltre a dirigere questo sito, ha collaborato con molte testate sia locali che sportive spaziando fra on-line, carta stampata, radio, TV. "Steve", come ormai lo chiamano tutti, é uomo di grandi passioni e a quella per lo sport e le sue mille storie da raccontare unisce l'amore incondizionato per il cinema poliziottesco. E' per questo che in quanto a versatilità, stoicità e capacità di adattamento ci piace definirlo come una sorta di Sandro Ciotti, mixato con Mario Poltronieri e Enzo G. Castellari. In salsa chianina, ovviamente.

Share
Published by
Stefano Bertini

Recent Posts

Omaggio a Benny Goodman ed Artie Shaw

Si sa come Umbria Jazz, in ormai dieci lustri, abbia portato a Perugia e dintorni,…

1 anno ago

La Valle del Gigante Bianco 2023

Convegni, tavole rotonde, degustazioni enogastronomiche, mostre fotografiche e documentali tutto dedicato all'animale simbolo della Valdichiana:…

2 anni ago

Cortona e l’inflazione… qualche decennio fa (“Anche oggi broccoletti e patate”)

“E io vado a mangiare dallo zio Ernesto!!” Scommetto che se solo avesse un ospitale…

2 anni ago

LUXURY SPAS 2023 VIAGGIO TRA BENESSERE E LUSSO

È uscita la nuova guida di Condé Nast Johansens per una vacanza in una delle…

2 anni ago

I Cattivi del Poliziottesco

Nel genere da me e da tanti altri amato c’ è sempre stata la contrapposizione…

2 anni ago

<strong>Libri Top Ten e Lo Scaffale</strong>

TOP TEN   Mussolini il capobanda. Perchè dovremmo vergognarci del fascismo         di Aldo Cazzullo,…

2 anni ago