Questo martedì di Festival ha trovato il suo apice prima di cena, con lo splendido e partecipatissimo evento sulle colonne sonore a San Francesco (a proposito, non pensate che sia una location fantastica? Speriamo ci si possano organizzare altri eventi di questo tenore, in futuro). Alle 19.30, il quintetto di ottoni e percussioni dell’Orchestra Regionale Toscana ha riproposto alcuni tra i brani più conosciuti della storia del cinema, con arrangiamenti a cura di Donato De Sena.
Sicuramente, si è trattato di uno dei momenti migliori di questa edizione. Le musiche di Nicola Piovani (La vita è bella), John Williams (Star wars, Indiana Jones…), Hans Zimmer (Il gladiatore), Ennio Morricone (Trilogia del dollaro, Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto, C’era una volta il west…) hanno riempito le orecchie e i cuori dei convenuti. Un plauso sincero a De Sena (anche interprete, alla tromba), Guido Guidarelli (tromba), Paolo Faggi (corno), Stefano Bellucci (trombone), Riccardo Tarlini (tuba), Morgan Tortelli (percussioni).
Ma torniamo indietro. L’incontro – sicuramente bellissimo – con Fabio Genovesi e Teresa Ciabatti ce lo siamo perso. Chi manda le onde, ultima fatica dello scrittore versiliese (qui un estratto), ha pure vinto lo Strega Giovani. Ma ci ha trattenuto la ciaccina dell’alimentari di Via Dardano. E quando siamo arrivati giù a Sant’Agostino, era tutto finito. Perdono, perdono.
Alle 19.00, lo scrittore Alessandro Mari ha ripercorso nel chiostro di Sant’Agostino la propria carriera, individuando un filo rosso tra Troppo umana speranza (2011), Gli alberi hanno il tuo nome (2013) e L’anonima fine di radice quadrata (2015). Interessantissime le riflessioni sugli adolescenti e sul fatto che per capirli, dobbiamo immaginare che la costruzione dell’identità di un individuo nasce dall’imitazione di qualcuno e dal rifiuto di qualcun altro (“bisogna sempre avere un nemico da odiare”, scriveva David Foster Wallace). Parlare di ragazzi sdraiati, come fa Michele Serra, fraintende la realtà di queste generazioni, che essendo native digitali hanno subìto una mutazione dei modi di leggere e interpretare la realtà. È da giovani che si decide di cambiare il mondo, come hanno fatto il Garibaldi del suo primo romanzo o il San Francesco del secondo.
Lo scrittore assieme all’editor di Feltrinelli Alberto Rollo. Con una barba così, anche noi saremmo stati tutto il giorno a massaggiarla.
Alle 21.30 in piazza, il concerto dell’Orchestra Multietnica di Arezzo. Sarà stata colpa del vento, ma nonostante l’ingresso libero la piazza non era piena. Ad accompagnare l’ensemble aretino diretto da Enrico Fink (che ieri ci ha dato una bella intervista in Radio), è stato Frank London, rinomato turnista e tra i principali esponenti della musica klezmer negli USA. Il risultato musicale è stato trascinante, con il consueto mix di musiche da tutto il mondo e gli incredibili virtuosismi di London. Una menzione particolare per la bravissima cantante e per Emad Shuman, che con le sue movenze da derviscio ha dato un sapore orientaleggiante alle esibizioni.
In contemporanea*, l’EVENTO. Per Alex Irons in particolare, la proiezione di Soul boys of the western world, il film sulla storia degli Spandau Ballet, è stato la cosa più significativa del Festival. Cresciuto a pane-Spandau-disprezzo per i Duran Duran (dal quale si è ripreso quando ha scoperto la grandezza di un LP come Rio), il nostro Alex era mangiato dalla curiosità di conoscere la storia di una delle band di maggiore successo degli anni Ottanta. E quello che abbiamo scoperto ci ha spiazzato. Gli Spandau, new romantic dell’epoca reaganiana, erano ragazzi della classe operaia. L’Inghilterra di quegli anni, tra Tatcher, Falkland e scioperi, era una polveriera, in cui la musica e il trucco eccessivo cercavano di esorcizzare un senso di morte che pervadeva l’atmosfera. Il capolavoro del gruppo londinese, Through the barricades, parla del conflitto nordirlandese, ed è dedicato alla memoria di un loro amico ucciso durante degli scontri a Belfast. Fa impressione a ripensarci: gli anni dei lustrini e della TV commerciale non furono meno drammatici dei nostri.
And in this trouble land
Desperation keep us strong
With nothing left to lose
There’s everything to go
E in questa terra problematica
La disperazione ci fa andare avanti
Quando non hai nulla da perdere
Puoi fare quel che vuoi
E il rapporto con i Duran Duran? Ad un certo punto, c’è Martin Kemp (il bassista) intervistato mentre si sta incidendo Do they know it’s Christmas time: “sarà dura cantare, abbiamo fatto mattina ad ubriacarci con i Duran”. Li chiamereste rivali?
* Perché la seconda proiezione, quella delle 23.30, è saltata. Poca gente, crediamo. Peccato, perché forse uno che segue il Festival avrebbe anche diritto a godere del
concerto delle nove e mezzo e del documentario. Se costano troppo le luci, troviamo una sala più piccola, dài.
Ricordiamo l’appuntamento con Radio Incontri goes to Mix, dalle 15.00 sulle frequenze di Radio Incontri InBlu (88.4 e 92.8 FM).
Il Menù del giorno
Oggi, mercoledì 29 luglio, il Cortona Mix Festival offre le seguenti portate:
Antipasti
- Alle 12.00 sulle frequenze di Radio Incontri Inblu – 88.4 e 92.8 FM – potrete gustarvi uno speciale su Giovanni Sollima.
- Alle 17.00 presso il Centro Convegni Sant’Agostino, proiezione del film MISS HILL: MAKING DANCE MATTER di Greg Vander Veer: la storia avvincente e poco nota di Martha Hill, che ha dedicato la vita alla sua passione, la danza, battendosi fra ideali e politica per far affermare in America lo statuto artistico della danza moderna. A seguire, incontro con Lucia Oliva. Evento a cura dell’Associazione Sosta Palmizi
Primo
- Alle 17.30 presso il Centro Convegni Sant’Agostino, AMERICA AMORE MIO, incontro con gli scrittori Livia Manera e Alessandro Mari.
Contorno
- Alle 19.00 presso il Centro Convegni Sant’Agostino, SUL PALCOSCENICO DELLA VITA: l’attrice anglo-americana Greta Scacchi intervistata da Alessandra Tedesco.
Secondo
- Alle 21.30 presso il Teatro Signorelli, concerto dell’Orchestra Regionale Toscana con il violoncellista e compositore Giovanni Sollima.
Dolce
- Alle 21.00 e in replica alle 23.30, presso il Centro Convegni Sant’Agostino proiezione del documentario THE GREEN PRINCE di Nadav Schirman: la storia del figlio di un leader palestinese che decide di diventare una spia per Israele.
Domani giovedì 30 luglio Radio Incontri InBlu non trasmetterà speciali né Radio Incontri goes to Mix (dateci il tempo di riposare); potrete comunque leggere la nuova
corrispondenza degli Irons dal Festival, sempre su queste pagine.
Buon appetito!
foto di Andrea Migliorati
Posted by Redazione Valdichiana Oggi on Martedì 28 luglio 2015