foto della giornata (di Andrea Migliorati)
Una giornata impegnativa, quella di ieri al Mix Festival. Pezzi da novanta, come Lerner e la ballerina Galeazzi, e il ricordo del grande Beppe Viola. Abbiamo persino dipanato il mistero degli spettatori spariti all’audiodramma di domenica: essendo lo spettacolo più economico, si dice che in tanti abbiano comprato il biglietto pur di assicurarsi il diritto di prelazione per Jovanotti. Il tutto mentre spuntano fuori persino inesistenti biglietti falsi e denunce: un clima da Apocalisse, davvero, con il pessimo risultato di oscurare gli interessanti incontri di questo Festivalone.
La giornata si è aperta con l’interessante e divertente (parola di Danny) incontro tra lo scrittore Israeliano Etgar Keret e lo scrittore modenese Ugo Cornia presso Palazzo Casali. I due sono autori di due volumi pubblicati di recente da Feltrinelli: All’improvviso bussano alla porta, lo scrittore israeliano e Il professionale – avventure scolastiche l’emiliano.
È stato un dialogo pieno di humour e di ironia, sapientemente guidato dal moderatore ed inframezzato dalla lettura di due racconti frizzanti e divertenti che hanno scaldato il pubblico accorso. L’intervista ai due ha permesso loro di dare una interessante descrizione della propria personalità, del proprio approccio al mestiere di scrivere e al rapporto con i propri allievi (entrambi insegnano: Keret scrittura creativa, Cornia filosofia in un liceo). Chilometri di distanza e società profondamente diverse sono stati dimenticati rapidamente, grazie alla grande affinità tra i due.
Quanto all’incontro con Lerner, possiamo definirlo come un’occasione persa. Sarebbe stato assai interessante capire la figura umana dell’indimenticato giornalista Beppe Viola (giornalista, sceneggiatore, paroliere, ha pure presentato la Domenica Sportiva ed è morto nel 1982 a soli 42 anni). In un certo senso ci siamo riusciti, ma il buon Gad ha voluto strafare ed è caduto in una insopportabile prolissità – a venti alle nove qualche anima pia gli ha fatto capire che era l’ora di finire, altrimenti avrebbe continuato a parlare chissà quanto. Magari a quel punto era meglio anticipare questo incontro, anche perché di lì a poco c’erano le Stelle della danza.
In ogni caso l’incontro ha visto il giornalista intervistare Marina Viola (figlia del giornalista), autrice del recente Mio padre è stato anche Beppe Viola. Marina ha parlato della figura umana del padre, del rapporto che lui aveva con lei e le sorelle, delle amicizie famose (Enzo Jannacci in primis), delle sue passioni (i cavalli, ma anche giocare a carte tra i bar della Milano operaia), del rapporto stretto con il proprio quartiere (vera fonte d’ispirazione per la sceneggiatura di Romanzo popolare di Monicelli), dei suoi tradimenti, del suo sarcasmo…
Mara Galeazzi è una grande della danza, e conclude proprio quest’anno la propria carriera con una tournée celebrativa. L’evento di ieri sera (Piazza Signorelli ore 21.30) è stato pertanto molto curato e partecipato. Noi Irons siamo profani del balletto, dunque potremo aggiungere poco alle scarse considerazioni già scritte l’anno passato per Eleonora Abbagnato. Le coreografie erano raffinatissime: a noi in particolare è piaciuto il pezzo di teatro-danza del primo tempo, ma anche il Notturno di Chopin. Se la danza è la sublimazione della leggerezza, dei corpi in movimento, Mara Galeazzi e gli altri hanno sicuramente centrato il segno.
.:: Gli eventi di oggi ::.
Alle 18 a Palazzo Casali la presentazione di Mandami tanta vita (Feltrinelli, of course), romanzo di Paolo Di Paolo su Piero Gobetti. Accompagneranno l’autore lo scrittore Lorenzo Pavolini e l’attrice Amanda Sandrelli, che si dedicherà alla lettura di passi scelti dell’opera (quota Fassino, perché si parla di Torino e anche lui avrebbe bisogno di “tanta vita”). Alle 19.30 a S. Agostino, lo storico Mario Del Pero e il regista Andrea Renzi parleranno dell’incredibile vicenda legata alla pubblicazione nel 1957 del Dottor Zivago di Boris Pasternak (quota Renzi per ragioni onomastiche). Alle 21.30 il Concerto Sinfonico dell’ORT (al Teatro), con musiche di Rossini, Berio, Verdi e Beethoven (quota Apparato, perché usato sicuro), e in contemporanea il curioso esperimento di classica-elettronica del ben noto dj Federico Grazzini (quota Occupy PD, perché siamo ggiovani e ggiovanilmente vogliamo la techno).
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