Quelli che la pensano diversamente

Al centro del quinto giorno del Mix, il bello di essere diversi, e il diritto a vivere la propria diversità liberamente. Tutto inizia alle 19.00 a Sant’Agostino, quando il pubblico del Festival ha incontrato lo scrittore, sceneggiatore e regista Ivan Cotroneo (La kryptonite nella borsa, Tutti pazzi per amore, Mine vaganti), che ha presentato il suo ultimo film, Un bacio, tratto dall’omonimo romanzo del 2010.

Antonio, Lorenzo e Blu sono tre adolescenti alle prese con l’accettazione di sé e la scoperta delle differenze. Uno dei tre è omosessuale, e vive sulla propria pelle gli orrori dell’omofobia e dell’ignoranza. Per questo motivo, Cotroneo ha visitato negli ultimi mesi numerose scuole, discutendo con i giovani il tema del bullismo e della violenza contro il diverso. Superare questo stato di cose richiederebbe un intervento su più fronti: l’educazione dei giovani ma anche quella degli adulti, ed un inevitabile percorso legislativo, attraverso l’approvazione dell’aggravante di omofobia alla legge Mancino sulla violenza. Come noto, quel provvedimento si è arenato in Parlamento, mentre molti ragazzi hanno detto basta alle violenze con un gesto estremo. Possiamo tapparci gli occhi quanto vogliamo, ma avremo comunque orecchie per sentire il grido di dolore di chi non può vivere la vita che vuole liberamente.

Diversità è anche ascoltare qualcosa che non passa nelle radio commerciali, come la musica classica. Il concerto delle 21.30, inizialmente programmato in Piazza Signorelli, è stato accortamente spostato al Teatro. Al netto del caldo afoso – ma noi eravamo in loggione e, sicut ipse dixit, il caldo sale verso l’alto – l’impressione era di un bel pienone, mentre la piazza sarebbe apparsa meno affollata. Insomma bene, anche perché riempire le piazze con la classica, come abbiamo detto domenica, non è facile. Ad esibirsi, la consueta Orchestra Regionale Toscana, diretta dal maestro giapponese Eiji Oue. Dopo la Fiaba della bella Melusina di Mendelssohn Bartholdy, è comparso sulla scena il virtuosista serbo Nemanja Radulovic, con la sua imponente capigliatura crespa, le gambe slanciate e degli stivaloni da cavallerizzo. Figura quasi androgina a vederla dall’alto, Radulovic ha l’argento vivo addosso, e suona il violino con l’impeto di un batterista metal. A un certo punto, gli è pure saltata una corda, costringendo il primo violino Tacchi a prestargli il proprio strumento in attesa di un pronto intervento. Dopo aver eseguito il consueto Concerto per violino e orchestra op.35 di Čajkovskij (lo ascoltammo anche quattro anni fa eseguito dall’inglese Chloë Hansip), il violinista ha deliziato il pubblico con un capriccio di Paganini. La serata si è conclusa nelle ovazioni per l’esecuzione della Settima di Beethoven, come da tradizione del Mix: nel corso degli anni sono già state proposte la Terza, la Quinta, la Sesta e la Nona. Chissà come si muoverà l’ORT per il prossimo anno.

La vista di Danny Irons.

Il programma di oggi

  • 10.00, Piscine del Parterre, Yoga della risata e hata yoga a pagamento (iscrizione in loco).
  • 18.00, Centro Sant’Agostino, Il profumo di talco di Sinforosa, con Iaia Caputo e Antonio Pascale. Presentazione del romanzo Era mia madre.
  • 19.00, Chiesa di San Francesco, Chiara e Francesco: concerto per voci e musiche con Caterina Murino e Riccardo Vannuccini a cura dell’Associazione culturale ArteStudio. In occasione del Giubileo Straordinario della Misericordia, una lettura-spettacolo su testi di Francesco e Chiara d’Assisi e di alcuni poeti sul tema della santità e dell’armonia. Un momento di riflessione accompagnato dalle musiche di Johann Sebastian Bach, Arvo Pärt e Popol Vuh (a pagamento).
  • 19.30, Centro Sant’Agostino, proiezione del film Desert Dancer di Richard Raymond e incontro con la produttrice Pippa Cross. A cura di Associazione Sosta Palmizi. Proiezione in inglese con sottotitoli in italiano. Ambientato nel 2009 in Iran, durante le proteste per le elezioni, il film racconta la storia vera di Afshin Ghaffarian, disposto a rischiare la propria vita per riuscire a realizzare il suo sogno: diventare un ballerino. Con i suoi amici creerà una compagnia di danza clandestina e dovrà sfidare il regime per sopravvivere. Le coreografie del film sono affidate a Akram Khan.
  • 21.30, Teatro Signorelli, Andrea Chimenti interpreta David Bowie. Con Andrea Chimenti, voce e chitarra acustica; Quartetto d’archi I Nostri Tempi, Francesco Chimenti e Davide Andreoni (Sycamore Age), pianoforte, violoncello elettrico, chitarre; Marco Fanciullini percussioni. Produzione Orchestra da camera I Nostri Tempi (a pagamento).
  • 21.30 (replica alle 23.30), Centro Sant’Agostino, proiezione del film documentario S is for Stanley di Alex Infascelli. Premiato ai David di Donatello come Miglior documentario, S is for Stanley è dedicato a uno dei più grandi protagonisti del cinema internazionale: Stanley Kubrick. Raccontato a sorpresa dal suo autista, Emilio D’Alessandro, che lo ha accompagnato per trent’anni instaurando con lui un rapporto anche personale.
Irons Brothers

L'uno cordiale e sognatore, l'altro cinico e bicchiermezzovuotista (o forse solo sognatore in via di dismissione), Daniele e Alessandro Ferri si affacciano al mondo quando sulla scena pubblica ci sono Silvio Berlusconi, Michele Santoro e Beppe Grillo. Raggiunto il traguardo del quarto di secolo, se li trovano ancora tra i piedi, e anestetizzano il dolore che ne consegue dedicandosi in tutto e per tutto alla buona musica.

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